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Cassa Rurale Dolomiti punta su Belluno: uno sportello a Mussoi

Lunedì 23 l’inaugurazione della decima filiale bellunese. Il presidente: aprire e assumere è una delle nostre missioni

Stefano Vietina
2 minuti di lettura

La Cassa Rurale Dolomiti – che ha sede a Moena in provincia di Trento – apre un nuovo sportello a Belluno, in Via Fratelli Rosselli n. 88, località Mussoi. Operativa dal prossimo 23 gennaio, questa filiale si aggiunge alle nove già attive in provincia, ad Agordo, Alleghe, Bribano di Sedico, Canale d’Agordo, Falcade, Feltre, Lentiai, Mas di Sedico e Santa Giustina.«Un’espansione costante sul territorio, a testimonianza della nostra volontà», spiega il presidente Carlo Vadagnini, imprenditore, classe 1954, «di lavorare per costruire una società più inclusiva in ottica finanziaria».

Ma è pur sempre un’operazione in controtendenza nel momento in cui un po’ tutte le banche chiudono gli sportelli e riducono il personale: «Sì, ma noi rispondiamo a una ben precisa richiesta che ci era stata avanzata da soci e clienti, per avere una presenza ancor più compiuta nel Bellunese dove siamo presenti, con soddisfazione, ormai da trenta anni. È un po’ il coronamento di questa strategia di collaborazione fra le province di Trento e di Belluno che era già stata propria delle Casse Rurali di Valli di Primiero – Vanoi e di Val di Fassa – Agordino, dalla cui fusione, quattro anni fa, è nata la Dolomiti».

Quello di Mussoi sarà il 23° sportello operante nelle province di Trento e Belluno, per una banca, come la Cassa Rurale Dolomiti, che, spiega il direttore generale Ruggero Lucin, «conferma ulteriormente la mission di banca del territorio. Abbiamo ad oggi 140 collaboratori, annoveriamo più di 35mila clienti e oltre 8.700 soci. La nostra è una società cooperativa che fa della mutualità il proprio principio base e si impegna giornalmente per soddisfare i bisogni finanziari di soci e clienti, promuovendo soluzioni personalizzate adatte a ogni tipo di richiesta. Una banca espressione del territorio in cui opera, legata alle famiglie e alle piccole e medie imprese».

Ma cosa significa oggi essere banca del territorio? «Prendersi cura della comunità. È qui che la Cassa gestisce gran parte del risparmio, ed è qui che reinveste a vantaggio di tutti le risorse raccolte, che hanno superato 1,2 miliardi di euro; gli impieghi i 600 milioni; tutti gli indicatori sono in crescita, così come l’utile che sarà superiore del 10/12% a quello del 2021, che era stato pari a 3,7 milioni. Ma il profitto, per una banca come la nostra, è una derivata; puntiamo piuttosto ad una gestione equilibrata con lo scopo di offrire servizi ed opportunità di crescita».

Aprire e assumere è una delle missioni della banca, «perché», riprende il presidente Vadagnini, «vogliamo essere veramente vicini a soci e clienti: da noi chi viene in filiale può parlare, se ne ha bisogno, direttamente con il direttore, senza troppa burocrazia. Offriamo un servizio concreto e di qualità».

L’apertura di questo nuovo sportello a Belluno, così come quelle nei piccoli centri abitati, si colloca, come detto, in controtendenza rispetto alla generale riduzione degli sportelli che si riscontra nel sistema bancario. «Casse automatiche e servizi on line», sottolinea il direttore generale Ruggero Lucin, classe 1962, «sono strumenti che utilizziamo abitualmente anche noi, ovviamente, a beneficio della nostra clientela, ma l’apertura della nuova filiale di Belluno testimonia, assieme a quelle già presenti sul territorio, la volontà di rendere un servizio di fondamentale importanza alla clientela di media cultura digitale, specie nei territori montani dove è minore la densità di popolazione rispetto ai grandi centri. Cassa Rurale Dolomiti crede, infatti, nell’importanza nel rapporto umano con la clientela e nella trasparenza, fondamentali caposaldi di una società civile avanzata e legata alla tradizione».

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