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Fusione tra Quero Vas e Alano, un passo verso il referendum

L’1 febbraio al centro culturale il primo incontro con le associazioni di categoria. Zanolla e Bogana: «Dobbiamo fare comprendere i vantaggi alle due comunità»

Dante Damin
2 minuti di lettura
Il recente consiglio comunale che ha riunito le amministrazioni di Quero Vas e Alano di Piave 

Prende ufficialmente il via mercoledì 1 febbraio il calendario di incontri dedicati alla fusione tra i Comuni di Quero Vas e Alano di Piave: i primi ad essere ospitati al centro culturale di Quero saranno i vari “portatori di interesse”, ossia associazioni, rappresentanti di categoria quali Confindustria, artigiani, commercianti e tanti altri. A loro, le giunte Zanolla e Bogana, unitamente ai relativi consiglieri di maggioranza e minoranza, spiegheranno il progetto che potrebbe far convergere i due enti nella nuova ed unica municipalità denominata probabilmente Setteville.

In ballo rimane fortemente la questione dei contributi statali che deriverebbero dalla fusione, pari a circa dieci milioni di euro, i quali garantirebbero nuove progettualità in vista dei prossimi anni. «Gli incontri saranno utili per analizzare sia cosa succede andando avanti con l’ipotesi di fusione, su cui siamo tutti convinti, sia per capire cosa accade se questa fusione non viene fatta» dice il sindaco Bruno Zanolla, «ovviamente dal punto di vista di Quero Vas e anche di Alano di Piave. Con l’esaurimento dei contributi della prima fusione avremo la necessità di ripensare a molte delle cose che ora stiamo facendo, perché le risorse caleranno in maniera importante».

Una volta superato lo scoglio delle sopracitate categorie, gli incontri proseguiranno con la popolazione a partire dal 6 febbraio, probabilmente al Centro Culturale (il più capiente in termini di posti a sedere), anche se per il momento le amministrazioni stanno sondando la disponibilità di ulteriori locali. Come i sindaco Bruno Zanolla e Serenella Bogana hanno ripetuto, non è obbligatorio fondersi, perché i Comuni potrebbero ugualmente proseguire singolarmente, come stanno facendo tuttora. Il problema si porrebbe però un domani, perché senza i soldi alcuni servizi potrebbero subire una drastica riduzione: e con la popolazione sempre più anziana che risiede nei due Comuni, tale criticità non può non essere presa in considerazione.

Tra i due enti, Quero Vas è stato il primo a beneficiare dei proventi derivanti dall’unificazione tra Quero e Vas, nel 2014, ma i contributi termineranno nel 2024, tra circa un anno. Entro tale data, forse già ad ottobre di quest’anno, l’obiettivo delle due amministrazioni comunali è sottoporre i cittadini al referendum che deciderà le sorti del Basso Feltrino.

Le idee espresse dal sindaco Zanolla, vengono condivise dalla collega Serenella Bogana, secondo la quale prossimamente «arriverà la parte più impegnativa, cioè quella di far capire alla popolazione i vantaggi che questa fusione può portare alle nostre due comunità e al Comune unico che nascerà. L’ultima parola spetterà ai cittadini, ma nel frattempo sarà compito delle nostre amministrazioni offrire loro le giuste delucidazioni in merito alle potenzialità legate al nuovo Comune unico, ma al tempo stesso anche a cosa si perde nel caso in cui la fusione non dovesse essere effettuata».

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