In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Sovramonte, frenata per l’albergo diffuso, pesa il caro prezzi dei materiali

I due privati di Faller rinunciano ai fondi che coprono l’80% della ristrutturazione. Il sindaco Dalla Torre: «Ci riproviamo alzando il limite di spesa a 170 mila euro»

Laura Milano
1 minuto di lettura

Il caro-prezzi influisce anche sulla rinuncia di contributi “a fondo perduto”, quelli dei Fondi comuni di confine che coprono l’80 per cento delle spese di ristrutturazione. Questo succede a Sovramonte dove due assegnatari di contributo per la realizzazione di albergo diffuso nella frazione di Faller – albergo diffuso che rientra nel bando residenzialità – hanno messo da parte il progetto, già accreditato e già approvato, per la lievitazione dei prezzi in edilizia, che riguardano sia elementi portanti che materia prima e basilare per ogni intervento di ristrutturazione.

Bastava cominciare i lavori ma i due aggiudicatari – si erano presentati in tre ma uno non è stato ammesso – hanno fatto i loro conti ritenendo che questo non fosse il momento adatto per mettere a frutto il contributo finalizzato, costituito da 400 mila euro pubblici da distribuire in quota parte, più centomila euro di compartecipazione richiesta ai privati.

«Adesso rifaremo il bando tramite Unione montana feltrina», dice il sindaco Federico Dalla Torre senza nascondere che non c’è molto tempo per chiedere e ottenere l’accreditamento regionale, fare i lavori e rendicontarne. «Può partecipare chiunque nel territorio comunale che intenda riconvertire a albergo diffuso un fabbricato di proprietà. I due aggiudicatari che hanno rinunciato al contributo sono di Faller, ma si confida che altri concorrenti si facciano avanti considerata l’ampiezza del territorio, la convenienza e l’importanza di avere posti letto a disposizione turistica».

L’aumento dei costi per la ristrutturazione che risente anche delle difficoltà di reperimento della materia prima e che ha determinato le defezioni, non scoraggia l’amministrazione comunale. Che ha dunque deciso di pubblicare un nuovo bando per l’assegnazione dei contributi innalzando, e questa è la novità, a 170 mila euro la spesa massima sostenuta per ciascun intervento. Con una percentuale massima di finanziamento, pari all’80 per cento della spesa ammissibile.

Per far questo però il Comune si appoggia all’Unione montana feltrina, quale soggetto attuatore, per l’autorizzazione e l’approvazione del bando con modifiche. Val la pena ricordare che sono ammessi sia interventi di ristrutturazione che interventi di manutenzione straordinaria come il rifacimento degli impianti tecnologici, dalla luce al riscaldamento.

Ma anche i vincoli posti dal bando: i soldi assegnati non servono alla ristrutturazione della propria casa, a fini meramente privati, ma sono vincolati a un progetto al quale il Comune lavora da anni con l’auspicio che le opportunità siano appunto còlte dalle frazioni, per la capillarità dell'offerta. I fondi erogati sono vincolati all'ospitalità diffusa per dieci anni. Se non dovessero tornare i conti al Comune, cioè se si riscontrasse un'anomalia o una contraddizione fra investimento e finalità dell'investimento, il privato sarà costretto a restituire la somma di cui è stato destinatario

I commenti dei lettori