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Stralcio dei debiti fino a mille euro: nel Bellunese il flop è bipartisan

Provincia e Comune di Belluno deliberano per il no. Sono pochi gli enti che aderiranno al provvedimento

Alessia Forzin
2 minuti di lettura
ANSA (ansa)

Entro martedì Comuni e Province devono decidere se aderire o meno allo stralcio parziale dei debiti fino a mille euro di quindici anni. La manovra è stata varata dallo Stato con l’ultima legge finanziaria e prevede l’annullamento di sanzioni e interessi dalle cartelle esattoriali. I contribuenti che non hanno pagato le multe per violazioni al Codice della strada, ma anche Imu, Tasi, sanzioni in materia ambientale e di trasporto pubblico dovranno in ogni caso versare l’importo della multa all’ente creditore. Per questo si parla di stralcio parziale. Il capitale non è mai in discussione. Ciò nonostante, la maggior parte dei Comuni bellunesi, anche guidati da giunte di centrodestra, e la Provincia, sono pronti ad approvare una delibera (in giunta o in consiglio comunale/provinciale) per non aderire alla misura. Fra questi ci sono la Provincia e il Comune capoluogo (amministrazione civica, ma con Lega e Fratelli d’Italia in giunta), e c’è il Comune di Valle di Cadore del sindaco leghista Marianna Hofer.

PROVINCIA

Palazzo Piloni porterà la delibera di diniego allo stralcio nel consiglio di martedì. Ultimo giorno utile per emettere il provvedimento, che va comunicato entro lo stesso giorno all’Agenzia delle entrate riscossione. In caso contrario, opera di diritto lo stralcio, che sarà fatto il 31 marzo. I crediti della Provincia per multe non pagate ammontano a 68.918 euro. Il valore di interessi e sanzioni è di 18.255 euro. Le sanzioni riguardano soprattutto il trasporto pubblico locale (multe per mancato possesso di biglietto o abbonamento sui mezzi pubblici) e la materia ambientale: Vas sanzionate, derivazioni idriche fatte senza autorizzazione, sanzioni per scarico di reflui, gestione dei rifiuti, emissioni in atmosfera. Con il diniego allo stralcio, precisano da Palazzo Piloni, il contribuente può agire con la definizione agevolata del credito (una sorta di rottamazione), quindi con importo ridotto, ma con l’effetto finale di cancellare la cartella che altrimenti (con lo stralcio) rimarrebbe aperta.

PALAZZO ROSSO

Anche Belluno, alla fine, ha deciso di non aderire allo stralcio parziale delle cartelle, nonostante inizialmente stesse valutando di seguire il provvedimento del governo. «Abbiamo deciso di non aderire allo stralcio parziale perché al Comune non porterebbe alcun vantaggio», spiega il vicesindaco e assessore al bilancio, Paolo Gamba. «In ogni caso, il cittadino che ha delle pendenze può comunque aderire in autonomia alla rottamazione delle cartelle, riducendo o eliminando gli importi accessori al dovuto».

VALLE DI CADORE

Non aderisce allo stralcio neanche il Comune di Valle di Cadore: «Si tratta di multe molto vecchie», spiega il sindaco Marianna Hofer, «principalmente per violazioni al Codice della strada. I contribuenti non in regola nella maggioranza dei casi non vivono nemmeno a Valle». Hofer precisa che la decisione sua e della giunta non è stata fatta per andare contro ad un provvedimento del governo, «ma per rispetto dei cittadini che hanno sempre pagato tutto». E anche lei ricorda la possibilità di aderire alla rottamazione che ha qualsiasi cittadino. Valle ha crediti per 90 mila euro riferiti al periodo 2000-2015, gli interessi rappresentano 8 mila euro.

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