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«La madre beve e usa droghe, nostro figlio va affidato a me a Feltre»

Il piccolo è conteso, dopo che i vicini di casa avevano fatto intervenire i Servizi sociali per i violenti litigi scoppiati in famiglia

G.s.
1 minuto di lettura

Alcol e droga nella vita della compagna. Padre di famiglia chiede l’affidamento esclusivo del figlio avuto insieme. Il caso è arrivato di recente davanti alla sezione civile del Tribunale dei Minori, nel frattempo i due non vivono più insieme, anche perché la donna è ospite di una struttura protetta con il bambino di due anni, sotto la sorveglianza degli assistenti sociali. L’uomo vive a Feltre e ha dato mandato all’avvocato di fiducia Davide Fent di far valere le proprie ragioni, nell’udienza che è stata fissata per il prossimo mese di aprile. Naturalmente è tutto nell’interesse del minore, che avrebbe bisogno dell’affetto sia del padre che della madre, da capire in questa fase quale dei due genitori gli garantisca una crescita il più possibile serena.

Il piccolo è conteso, dopo che i vicini di casa avevano fatto intervenire i Servizi, per i violenti litigi scoppiati in famiglia. Il giudice civile ha disposto che la donna sia ospitata da una struttura specializzata, adeguata alla sua situazione di disagio e con lei c’è anche il bambino.

Il padre vive con la sorella e la propria madre e ha chiesto di averlo esclusivamente con sé, sulla base del fatto che tutti e tre lavorano e sarebbero in grado di badare a lui nel migliore dei modi, assicurandogli l’asilo e tutto quello che gli serve per crescere.

Un possibile ostacolo è quello della distanza, nel senso che tra l’abitazione dell’uomo e la struttura in cui è ospitata la donna ci sono arecchi chilometri e lei avrebbe delle oggettive difficoltà nelle visite periodiche dovute, tanto più nelle condizioni in cui si trova, ormai da qualche tempo. Da parte sua ha affidato a sua volta l’incarico a un legale di fiducia, affinché tutto rimanga com’è adesso, anche per cercare di salvaguardare la stabilità del minore.

Ad aprile sarà il giudice a decidere cosa è meglio per lui, una volta sentita la relazione dei Servizi sociali e anche le ragioni del papà.

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