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Lilt, due case in eredità: l’associazione si regala la nuova sede

Dopo la vendita acquistato un trilocale al Centro Millennium. La presidente Dal Mas: «Aumenteremo l’offerta di servizi»

Paola Dall’Anese
1 minuto di lettura

L’ambulatorio della Lilt di Belluno trasloca. Entro qualche mese, non appena saranno terminati i lavori, l’associazione per la lotta contro i tumori guidata dalla dermatologa in pensione Pieranna Dal Mas avrà una nuova sede. E questo grazie ad un privato cittadino.

«Qualche tempo fa», spiega la presidente Dal Mas, «la nostra associazione è stata indicata quale beneficiaria di una eredità consistente in una casa in Nevegal e una villetta a Borgo Piave. Abbiamo però deciso di vendere questi immobili e col ricavato abbiamo acquistato un trilocale all’interno del complesso immobiliare Millenium in via Vittorio Veneto. Qui, ormai da tempo, gestiamo l’ambulatorio per i nei all’interno del centro Sma medica. Questo nuovo spazio diventerà la sede del nostro nuovo ambulatorio».

In questa nuova sede, la Lilt di Belluno ricaverà altri spazi, oltre all’ambulatorio dei nei: «La speranza è di poter avere con noi qualche altro professionista, non dermatologo, che voglia darci una mano», dice Pieranna Dal Mas. «Ci farebbe comodo, ad esempio, un ginecologo. Il nostro scopo è quello di allargare le nostre prestazioni a favore della popolazione».

Con la vendita dei due alloggi avuti in eredità, l’associazione bellunese intende acquistare anche un ecografo. «La nostra attività di screening dei melanomi è sempre molto richiesta. Vediamo circa 300 pazienti all’anno, vale a dire circa 20 persone al mese, considerando che luglio e agosto l’attività viene sospesa. Le richieste sono così numerose che sono molti i bellunesi che non riescono a prenotare la visita perché la lista settimanale si riempie nel giro di qualche ora», conclude Dal Mas.

Ma l’attività relativa alla prevenzione dei tumori della pelle esce anche dai confini del capoluogo. «Quest’anno, in base alle richieste pervenuteci, saremo anche nello Zoldano e in Cadore e precisamente a Lozzo. Si tratta di visite che svolgiamo in ambulatori messici a disposizione dai medici di famiglia del posto o dal distretto».

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