Inquinamento, pm10 alle stelle: colpa della siccità. Weekend nero a Belluno e a Feltre
Tre sforamenti consecutivi: il capoluogo rischia restrizioni. Dati negativi anche per la centralina Arpav di Pieve d’Alpago
Irene Aliprandi
L’assenza di pioggia e la presenza di venti che creano condizioni particolari sono alla base del picco di polveri sottili registrate negli ultimi giorni dalle centraline di Arpav presenti in alcuni punti strategici del territorio bellunese.
Lunedì i superamenti del limite di 50 nanogrammi per metro cubo di Pm10, le polveri sottili appunto, si erano verificati per tre giorni di fila e al quarto, scatta il livello di allerta 1, arancione, fatto che si dà per scontato nella giornata di martedì.
Quali sono i posti più inquinati
Erano anni che non si assisteva, a Belluno, a tre giornate consecutive di sforamenti anche in assenza prolungata di pioggia. E in località più problematiche, come lo è stata Feltre in passato, l’inverno in corso finora non aveva creato problemi alla qualità dell’aria, forse anche per la tendenza a ridurre i consumi a causa della crisi energetica.
Da venerdì, però, la situazione è cambiata. La centralina di Belluno al parco Città di Bologna è quella che ha segnato il “record” provinciale, sabato, con una media giornaliera di 93 nanogrammi; venerdì erano 59 e domenica 63.
Anche la centralina Arpav della Cerva ha segnato il picco sabato con 88 nanogrammi, 62 venerdì e 66 domenica.
A Feltre, in via Colombo, il picco è arrivato domenica con 78 nanogrammi, 61 venerdì e 75 sabato. Perfino in Alpago, a Pieve, ci sono stati sforamenti, ma solo venerdì con 56 e sabato con 67.
Cosa succederà adesso
«Una situazione del genere non si presentava da anni», rimarca l’assessore comunale all’ambiente Lorenza De Kunovich. «L’ordinanza di ottobre prevede già le azioni da porre in essere in fase arancione, provvedimenti che sono affissi lungo la viabilità cittadina e si possono trovare nel sito del Comune. In sostanza si tratta di maggiori restrizioni per i veicoli a motore e per le stufe. Attendiamo di vedere i valori del quarto giorno e di capire con la Regione se dobbiamo fare ulteriori iniziative».
Non esiste un vero e proprio sistema di allertamento. Arpav ha un canale Telegram nel quale pubblica i dati e in caso di superamento continuativo dei limiti segnala anche il passaggio da un livello a un altro (esiste anche il livello di allerta 2 - rosso - quando vengono misurati almeno 10 giorni consecutivi di superamento del valore limite) ed è il Comune a consultare i dati.
Testualmente, l’ordinanza di ottobre prevede: “Il livello di allerta 1 – colore arancio – si attiva quando vengono misurati e/o previsti almeno 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite giornaliero per il Pm10, sulla base delle verifiche effettuate dall’Arpav. In tal caso potranno essere utilizzate stufe con classe di prestazione non inferiore alle 4 stelle e scatterà il divieto per falò, barbecue e fuochi d’artificio. È prevista una sospensione delle limitazioni sull’utilizzo delle stufe per i territori sopra i 600 metri. Per quel che riguarda la viabilità, previsto il blocco anche dei veicoli a benzina M1, M2, M3 e N1, N2, N3 a benzina Euro 2, dei veicoli a diesel M1, M2 e M3 fino a Euro 5 diesel, degli autoveicoli N1, N2, N3 a diesel fino a Euro 4 e dei motoveicoli fino a Euro 2».
Le deroghe
Numerose le deroghe concesse per tipo di veicolo, utilizzatore, scopo del viaggio e diversi altri aspetti. “Confermate quelle tradizionali, come quelle per i veicoli che effettuano il car pooling per il trasporto di bambini e ragazzi agli istituti scolastici mezz’ora prima e dopo gli orari di inizio e fine lezione, o quella per i veicoli che effettuano il car pooling, ovvero trasportano almeno 3 persone a bordo se omologate a quattro o più posti oppure con almeno 2 persone a bordo se omologate a 2 posti”.
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