Immobiliarista bellunese riceve quattromila euro per essere stato messo ai domiciliari
L’uomo era stato condannato in primo grado per prostituzione. Pena dimezzata in Appello e annullata in Cassazione dopo 40 giorni agli arresti
G.s.
Ingiusta detenzione: lo Stato gli risarcisce 4 mila euro. E con questo Umberto Gelsomino può dire di aver vinto fino in fondo la propria battaglia, dopo essersi fatto 40 giorni agli arresti domiciliari. Era il 2009 quando l’immobiliarista bellunese finì sotto inchiesta, perché sospettato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Fu anche arrestato, insieme a tre donne arrivate dalla Repubblica Dominicana, che vivevano in affitto in alcuni appartamenti di sua proprietà e patteggiarono la pena.
L’accusa si basava sul fatto che l’ammontare degli affitti sarebbe stato al di sopra della normale quota di mercato e Gelsomino si occupava delle pratiche amministrative. L’imputato era stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi in abbreviato, perché il Tribunale di Belluno aveva stabilito che i contratti di locazione erano troppo brevi, guarda caso tutte le inquiline erano di nazionalità dominicana, i locali erano precari e arrivava gente anche in orario diurno.
In Appello la pena è stata dimezzata, scendendo a un anno e quattro mesi. Se i locali sono precari è tutt’altro che piacevole frequentarli e il fatto che qualcuno andasse a trovare un’amica, a Belluno, Ponte nelle Alpi o Feltre non configurava certo un reato penale. Ad ogni modo, c’erano delle sovrapposizioni nei contratti di affitto e, negli appartamenti, erano presenti donne che non pagavano alcun canone di locazione, quindi una condanna ci poteva senz’altro stare.
Ricorso presentato dall’avvocato Giuseppe Triolo e la suprema corte ha cassato la sentenza, dal momento che non c’è sfruttamento della prostituzione qualora la casa venga data in affitto a qualcuno per esigenze abitative.
Assolto del tutto e con sentenza definitiva. Non rimaneva che chiedere i danni allo Stato per l’ingiusta detenzione e lunedì è arrivato il provvedimento con 4 mila euro e il caso è definitivamente chiusoG.s.
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