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Zone disagiatissime nel Bellunese: oltre 7mila euro ai medici di famiglia che vi operano

L’azienda sanitaria ha individuato per la prima volta i 26 comuni dove il professionista di base riceverà una somma forfettaria annuale aggiuntiva

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Un medico di famiglia mentre visita: riconosciuto il compenso per le zone disagiatissime

 

Oltre settemila euro in più ai medici di famiglia che operano nelle zone disagiatissime.

L’Ulss 1 Dolomiti ha approvato l’elenco delle zone considerate “disagiatissime”: ai medici di assistenza primaria che operano in quei Comuni riceveranno una quota forfettaria di 7.746 euro annui che si aggiungono ai 6,20 euro per assistito conferito a chi opera nelle zone disagiate.

L’accordo

L’Accordo Collettivo Nazionale e l’Accordo Collettivo Regionale per i medici di medicina generale prevedono che le aziende sanitarie, sentito il comitato aziendale, possa individuare, sulla base di una valutazione complessiva basata su più criteri, delle zone disagiate o disagiatissime. I criteri utilizzati sono: elevato rapporto fra superficie del territorio e popolazione (popolazione sparsa, spopolamento, invecchiamento), condizioni di viabilità e percorribilità delle strade e presenza di strutture ospedaliere, condizioni oro-geografiche e ambientali.

Per lo svolgimento di attività nelle zone individuate come disagiate o disagiatissime a popolazione sparsa, ai medici di assistenza primaria va corrisposto un compenso aggiuntivo forfetario annuo così declinato: zone dichiarate disagiate: compenso aggiuntivo annuo divisibile in dodicesimi pari a € 6,20 per assistito in carico, residente o domiciliato nella zona stessa; zone dichiarate disagiatissime: al compenso come sopra determinato viene aggiunta una quota forfetaria annua di euro € 7.746,85.

Nel 2018 erano sono stati individuati come zone disagiate 24 Comuni. Con il nuovo atto sono state individuate le “zone disagiatissime” del territorio aziendale considerate sia come strumento di fidelizzazione dei medici già operanti nelle zone stesse sia come leva per attrarre nuove professionalità alla luce della nota situazione orografica della Provincia e l’ormai conclamata carenza di disponibilità ad operare nel territorio.

Quali sono le zone disagiatissime

Le zone disagiatissime sono state individuate sulla base dei criteri previsti dalla normativa. La graduazione dei Comuni è stata calcolata secondo i seguenti parametri: densità, invecchiamento, distanza dall’Ospedale e altitudine. Questo l’elenco che ne è risultato: Zoppé di Cadore, Danta di Cadore, Gosaldo, Val di Zoldo, Comelico Superiore, Livinallongo del Col di Lana, Selva di Cadore, Colle S.Lucia, S.Pietro di Cadore, Cibiana di Cadore, Rocca Pietore, Tambre, S.Stefano di Cadore, Vigo di Cadore, Falcade, Sovramonte, S.Nicolò Comelico, Lorenzago di Cadore, San Tomaso Agordino, Chies d’Alpago, Alleghe, Vallada Agordina, Canale d’Agordo, Lamon, Rivamonte Agordino, Vodo di Cadore.

«Ai medici di assistenza primari che operano in questi comuni sarà assegnata una quota annua forfettaria aggiuntiva di 7.746 euro: un ulteriore modo per valorizzare i professionisti che vi operano e rendere appetibile l’incarico per altri medici», commentano dall’Ulss dolomitica.

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