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Fratelli d’Italia al lavoro sul radicamento territoriale. Nel mirino la Provincia di Belluno

Alessia Forzin
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Nella fila alta di foto: Filippo Osnato, segretario provinciale di FdI Belluno e Raffaele Addamiano, Monica Mazzoccoli e Alberto Curto, assessori a Belluno e Feltre. Sotto i sindaci Serenella Bogana (Alano di Piave), Pierluigi Svaluto Ferro (Perarolo), Silvia Calligaro (Vigo) e l’ex forzista Dario Bond

 

Il 2022 è stato l’anno della maturità per Fratelli d’Italia in provincia di Belluno. Il partito ha corso in appoggio ai candidati sindaci del capoluogo e di Feltre, strappando in entrambi i casi il Comune al centrosinistra, superando la Lega di un punto percentuale e guadagnandosi così anche posti in giunta. Due gli assessori a Belluno (Monica Mazzoccoli e Raffaele Addamiano), uno a Feltre (Alberto Curto).

Il partito è in crescita, anche ai piedi delle Dolomiti. L’anno scorso i tesserati erano circa 280. I circoli sono una quindicina e coprono tutto il territorio. FdI ha quattro sindaci e un discreto numero di amministratori simpatizzanti, pur non tesserati. Insomma, lo stato di salute è più che buono. Una crescita dovuta anche all’arrivo di diversi esponenti di altri partiti: nel Bellunese, in particolare, da Forza Italia. «Noi abbiamo una chiara identificazione a destra, quindi chi si è avvicinato a noi l’ha fatto perché si riconosce in quei valori», spiega Filippo Osnato, portavoce provinciale di FdI in provincia. Qualche esempio? Serenella Bogana e Pierluigi Svaluto Ferro, sindaci di Alano di Piave e Perarolo, sono ex forzisti. Fra i tesserati “illustri” ci sono anche Andrea Stella, ex Lega e un passato nell’ala giovani di AN, e Valerio Tabacchi, che invece aveva sempre militato nel centrosinistra.

I NUMERI

«Il tesseramento 2023 si è aperto da una decina di giorni», spiega Osnato. «Il 2022 si era chiuso in salita, siamo stati fra le migliori province in Veneto per percentuale di tesserati sulla popolazione residente. Il nostro obiettivo? Crescere, così come sta crescendo il consenso elettorale». In proporzione, ovviamente, anche perché non sono più anni in cui la tessera di partito sia un cimelio così ambito. «Puntiamo a costruire una base elettorale stabile», continua Osnato. «Creare quella sorta di zoccolo duro per avere stabilità».

I circoli sono una quindicina, distribuiti fra il capoluogo, Feltre, la Valbelluna, Ponte nelle Alpi, Longarone, Zoldo, l’Agordino, il Cadore (ce ne sono due), il Comelico. Una distribuzione territoriale che per ora funziona e che non si punta ad ampliare perché la capillarità è garantita.

RITORNO A CASA

Fratelli d’Italia negli ultimi anni ha agganciato diversi esponenti della politica locale che, per un motivo o per un altro, si erano allontanati dai partiti. Ha al suo interno ex Forza Italia, ex Lega. «C’è stato un momento in cui molte persone erano confluite nella Lega, ritenendo di trovare in quel partito le istanze di destra che probabilmente non trovavano più nel Popolo delle Libertà. Noi ora stiamo recuperando proprio quegli elettori di destra che non trovano altri riferimenti in quest’area. Diciamo che le persone hanno ritrovato una casa nel nostro partito». Da ricordare che anche Dario Bond, poco prima che cadesse il governo Draghi, aveva lasciato Forza Italia aderendo al gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia.

UNA PATTUGLIA DI AMMINISTRATORI

Belluno, Feltre, ma non solo. Sono di Fratelli d’Italia i sindaci di Alano (anche consigliere provinciale), Perarolo, Vigo e Calalzo. E il senatore Luca De Carlo. A Belluno il gruppo consiliare è formato da quattro consiglieri, ed è di FdI la vicepresidente del consiglio (Valentina Dalla Cort). Simone Bristot è presidente della commissione bilancio. A Feltre, oltre ad Alberto Curto in giunta, FdI ha Denis Zatta e Matteo Titton consiglieri (quest’ultimo appena subentrato a Stefano Gasperin, dimessosi per ragioni lavorative, che era anche presidente della terza commissione ora da riassegnare).

«Il 2022 per noi è stato l’anno della maturità. Che, certo, comporta anche una certa responsabilità: siamo assolutamente consapevoli di essere nella squadra che amministra i due principali Comuni della provincia», afferma Osnato. «La sentiamo, questa responsabilità, e stiamo lavorando per dare risposte ai cittadini».

L’ORIZZONTE

Numeri importanti, posti di “comando”: Fratelli d’Italia può rivendicare qualcosa a livello provinciale? Magari proprio in quella Provincia che l’anno prossimo dovrà trovare un nuovo presidente? «La situazione del riassetto degli enti locali è in evoluzione, stiamo alla finestra per capire se la Provincia tornerà ad elezione diretta», spiega Osnato. «Ma di sicuro oggi abbiamo numeri diversi dal passato e vogliamo dire la nostra».

L’unico rischio che può correre il partito è di essere identificato nella figura di Luca De Carlo. Che ha il merito di averlo fatto crescere, senza dubbio, di averci creduto fin dall’inizio, ma che oggi ha anche molteplici ruoli. «Stiamo proprio lavorando per far crescere i giovani e non solo», conclude Osnato. «Anche con l’aiuto di Luca, ma cercando di lasciarlo anche più libero di svolgere le sue funzioni. Abbiamo grandi margini».

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