In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Le società non hanno comprato le quote. Rischio gara per Dolomiti Ambiente

La partita rifiuti si è incagliata. Deola (Provincia): «Una settimana per decidere se ci sono le condizioni per andare avanti»

Alessia Forzin
2 minuti di lettura

Dall'alto Lucio Dalle Mule (Bellunum), Simone Deola (Provincia) e un cassonetto che testimonia le difficoltà nella raccolta rifiuti

 

La partita dei rifiuti torna all’anno zero. Oggi scade il preliminare di vendita di Dolomiti Ambiente che la Provincia aveva inviato alle quattro società che avrebbero dovuto acquistarla. Ma Bellunum, Valpe Ambiente, Ecomont e Ponte servizi non staccheranno l’assegno. Qualche giorno fa le società dei Comuni che si occupano di raccogliere i rifiuti in tutta la provincia hanno mandato una lettera a Palazzo Piloni, chiedendo uno slittamento dei termini.

Un modo per prendere tempo? No, precisano i vertici di Valpe e Bellunum: «Mancano ancora dei documenti che attendiamo dalla Provincia e da Dolomiti ambiente. Ci manca il quadro completo da fornire ai nostri soci», spiega Marco Dall’O, presidente del CdA. Ma non sono solo titubanze. Bellunum al momento non intende comprare Dolomiti Ambiente: «Mancano i presupposti e le condizioni per concludere l’operazione, sulla quale per altro sono sempre stato molto critico», afferma il presidente del CdA, Luca Dalle Mule. L’operazione si è di nuovo incagliata. Ma i tempi sono ormai agli sgoccioli e la Provincia annuncia che entro una settimana deciderà il da farsi.

Tempi strettissimi

Palazzo Piloni infatti deve dismettere le quote che detiene in Dolomiti Ambiente per legge. A settembre i sindaci avevano confermato la volontà di procedere con l’operazione interamente pubblica: le quattro società in house di raccolta avrebbero comprato le quote della Provincia di Dolomiti Ambiente.

Ma sul finire dello scorso anno sono tornati ad emergere i tanti dubbi che hanno accompagnato l’operazione fin dagli albori. Anche nelle nuove amministrazioni insediatesi dopo il voto di giugno ’22.

La Provincia voleva chiudere la pratica a metà mese, il preliminare di vendita scade proprio oggi. Ma le società non hanno presentato la loro offerta. «Sono arrivati degli elementi interlocutori, che stiamo valutando», si limita a dire il consigliere provinciale delegato all’Ambiente, Simone Deola.

«Nel giro di una settimana decideremo se ci sono le condizioni per proseguire sulla strada che era stata definita o se dovremo fare una gara per vendere Dolomiti Ambiente». L’alternativa, infatti, è mettere le quote sul mercato.

Le società

«Da due anni stiamo seguendo la linea di acquisto delle quote della Provincia di Dolomiti Ambiente», premette Dall’O (Valpe). «Ma tutti i soci devono essere d’accordo». Ovvero i Comuni, perché sono loro i proprietari delle varie società. «Ora fare un cronoprogramma per capire come andare avanti è difficile, perché non abbiamo alcun atto ufficiale per procedere da parte dei Comuni».

Ma quindi sono i Comuni, magari alcuni, ad essersi sfilati dall’operazione? «Ci mancano alcuni documenti, che abbiamo chiesto a Provincia e Dolomiti Ambiente, per avere il quadro completo e fornirlo ai soci, che si stanno facendo delle domande», conclude Dall’O.

Bellunum

Se le fanno anche i soci di Bellunum, a sentire il presidente del CdA Luca Dalle Mule. «Sono state fatte alcune richieste e sono rimaste inevase», spiega. «Si attendono risposte su molti temi». Uno è quello della discarica di Pra’ de Anta, a Ponte nelle Alpi. «È normale che la Provincia non sappia nemmeno definirne i costi di gestione?», continua.

«Io sono fra i più critici rispetto a questa operazione di acquisizione delle quote, per vari motivi. Bellunum non può prendere la Dolomiti Ambiente se questa produce solo debiti e se non può dimostrare una gestione redditizia.

E poi ci sono alcune partite di debiti-crediti fra Dolomiti Ambiente e la Provincia da chiarire. Vogliamo poi parlare delle condizioni messe dalla Provincia? Con l’acquisto delle quote, l’ente sarebbe manlevato (sollevato dalle conseguenze patrimoniali negative di un dato evento, ndr) da qualsiasi cosa successa in passato. Io da avvocato questa cosa non la prendo nemmeno in considerazione».

«A settembre c’era la volontà di procedere, è vero. Ma poi sono emersi dubbi», continua. «Io sono sempre stato scettico, ma io rispondo ai sindaci. Come posso comprare una società che per una perizia vale 22 mila euro, ma la Provincia la valuta 2 milioni? Servono chiarimenti, sono essenziali, e la Provincia non ce li ha ancora forniti.

Anzi, con un atto unilaterale ci ha inviato un preliminare di vendita, che non possiamo accettare. Io, con le condizioni messe, non firmerò mai l’acquisizione delle quote di Dolomiti ambiente».

2

Articoli rimanenti

Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

1€ al mese per 3 mesi

Attiva Ora

Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

I commenti dei lettori