Un reato dopo l’altro: trovato brillo in piazza ad Agordo e portato in carcere
Sorpreso fuori casa in orario vietato, reagisce male. L’arresto gli fa saltare l’udienza per un ulteriore processo
Gigi Sosso
Girava per Agordo in tarda serata. Niente di male, se non fosse che non poteva permetterselo, in quanto sottoposto a una misura di sicurezza per tutta una serie di precedenti: alle 23.45 avrebbe dovuto essere a casa ormai da tempo. Oltre tutto aveva bevuto parecchio e sarà anche per questo che Amine Bendaoud si è fatto arrestare per il reato di resistenza a pubblico ufficiale dai carabinieri.
Venerdì sera il 24enne, nato in Marocco, ma residente in Italia praticamente da sempre, è stato portato nel carcere di Baldenich, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
È difeso d’ufficio dall’avvocato Enrico Gandin e, nell’udienza di convalida, il pubblico ministero Roberta Gallego ha ottenuto la conferma della misura cautelare in carcere, malgrado Gandin avesse tentato di ottenere qualcosa di meno afflittivo dal giudice per le indagini preliminari Elisabetta Scolozzi.
Ieri mattina, in tribunale, c’era un’udienza a dibattimento che vedeva Bendaoud imputato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, interruzione di pubblico servizio in Pronto soccorso a Belluno, furto aggravato al supermercato Europspar e violazione del divieto di tornare nel capoluogo. Naturalmente il giovane maghrebino non poteva essere presente, accanto all’altro avvocato d’ufficio Giorgio Azzalini, trovandosi ristretto in carcere. È sempre suo diritto decidere se rinunciare a comparire oppure chiedere la traduzione dal carcere e il giudice Paolo Velo non ha potuto che rinviare l’udienza ai prossimi mesi.
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