Villaggio olimpico a Cimabanche, ma con strutture mobili: ecco una quinta soluzione
Il commissario Sant’Andrea apre un piccolo spiraglio (tecnicamente supportato) incontrando il Comitato di Campo
marina menardi
La decisione finale verrà presa nella prossima cabina di regia che si terrà il 12 aprile, ma allo stato attuale il sito dove collocare il villaggio olimpico di Cortina resta la piana di Campo. Il 24 marzo, tuttavia, durante l’incontro tra il Comitato e il commissario Sant’Andrea (alla presenza del sindaco Lorenzi, dell’assessore De Mattia e del dottor Rossetto), scartati senza appello il villaggio Eni a Borca e la zona di Fiames, è emersa una quinta opzione: Cimabanche, ma non più come recupero e eredità futura ma come allestimento temporaneo.
Poterebbe essere questa l’alternativa alla piana di Campo, che i residenti della frazione di Cortina, ma anche molti cittadini, non gradiscono. Ma, vale la pena ribadirlo, è per ora solo un’idea.
L’incontro
L’incontro con il Commissario Luigi Valerio Sant’Andrea era stato chiesto più volte dai rappresentanti del Comitato, allo scopo di avere dei chiarimenti tecnici sulle motivazioni che improvvisamente avevano portato la collocazione del villaggio olimpico su un sito che non era contemplato nel dossier (la zona indicata era Fiames).
Il 24 marzo finalmente il confronto, a pochi giorni dalla seconda cabina di regia, alla quale la decisione sul villaggio è stata demandata perché sono stati richiesti ulteriori approfondimenti dopo l’invio a SIMICO della relazione ambientale del dottor Da Pozzo e dopo l’opposizione degli avvocati del Comitato di Campo in merito di rischio idrogeologico.
«Siamo qui per dare le informazioni, noi non vogliamo nascondere nulla. Abbiamo ereditato le Olimpiadi e vogliamo portarle avanti nel miglior modo possibile. Le stiamo vivendo male, in mezzo alle polemiche, mentre invece vedremo in futuro una Cortina migliorata, con opere che mancano da tempo», ha esordito il sindaco Gianluca Lorenzi.
Sant’Andrea ha cercato di spiegare le motivazioni che escludono gli altri siti: il villaggio Eni di Borca non è candidabile perché la zona è privata e ci vorrebbe un project financing al momento non contemplato nel progetto olimpico; Fiames è saltato in quanto si è voluto spostare in quella zona il cantiere della variante Anas inizialmente previsto a Campo, con l’intenzione di iniziare i lavori prima dell’evento olimpico al fine di non perdere il finanziamento.
Cimabanche era stato scartato in quanto l’area dell’ex Polveriera, ritornata di proprietà del Comune, era stata concepita come recupero dei volumi esistenti riutilizzabile in futuro per scopi turistico/sportivi.
Ma ora, ha spiegato Sant’Andrea, non si parla più di spese per investimento sul villaggio olimpico, ma solamente di spese correnti, quindi di allestimenti temporanei.
Michele Da Pozzo, direttore del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, ha fatto notare come a Cimabanche il piano ambientale del Parco preveda la possibilità di demolire 34 dei 36 edifici esistenti, per cui l’allestimento temporaneo su una zona con piastre in cemento già fatte e in parte urbanizzata potrebbe essere una soluzione che si accorda con la scelta dell’allestimento temporaneo.
«Dopo questo incontro», ha detto Sant’Andrea, « il percorso prosegue con maggiore forza e convinzione: nella prossima cabina di regia sarà analizzato un report dettagliato su tutte le possibili soluzioni per il villaggio. La decisione che verrà presa sarà, senza dubbio alcuno, la meno impattante e la più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico».
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