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In Val di Zoldo è arrivata una famiglia di profughi: «Non mangiano da tanto»

Il sindaco Camillo De Pellegrin si è mosso con la giunta per trovare un alloggio. La coppia con una figlia sistemata sopra la caserma dell’Arma, poi andrà a Dont

Paola Dall’Anese
1 minuto di lettura

Quando il prefetto di Belluno aveva chiamato i sindaci per parlare di migranti, il primo cittadino di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, era intervenuto dicendo che non si sarebbe tirato indietro nell’accoglienza, ma che preferiva delle famiglie a profughi single e giovani. Parole che sono state apprezzate dal capo della Prefettura che le ha ascoltate.

Proprio ieri pomeriggio, infatti, in Val di Zoldo è arrivata una famiglia di profughi composta da mamma, papà e una figlioletta di un anno.

L’amministrazione comunale si è subito mobilitata per cercare la migliore sistemazione per questa giovane famiglia nel tentativo di non farle mancare nulla.

«Queste persone sono arrivate da noi in condizioni che non saprei definire. Non hanno niente e non hanno mangiato da molto tempo, erano davvero affamati. Certo non sono queste le condizioni con cui si trattano delle persone», ribadisce il sindaco De Pellegrin che, insieme ai suoi colleghi, anche al tavolo prefettizio, ha chiesto che questa emergenza venga risolta a livello governativo al più presto. «Lo Stato non può sempre scaricare sui Comuni tutte le situazioni critiche e difficili. Anche noi siamo in difficoltà con i nostri bilanci, e anche i cittadini devono fare i conti con il caro vita. Il Governo si dia da fare e metta i soldi necessari perché siano le cooperative ad occuparsi di questi migranti. Non può pensare che questi servizi vengano svolti a costo zero».

Intanto, però, l’amministrazione comunale deve prendersi cura di questa famiglia. «Per ora l’abbiamo sistemata in un alloggio sopra la caserma dei carabinieri. Nel frattempo ci daremo da fare per adeguare un appartamento che abbiamo a Dont. Non possiamo, in questo momento, offrire ai profughi gli alloggi che abbiamo messo a disposizione degli operatori della casa di riposo. La carenza di queste figure professionali sta mettendo a dura prova la tenuta dei servizi sociali per anziani. Ed è per questo che abbiamo disposto questo incentivo per chi verrà a lavorare qui», precisa De Pellegrin che conclude anticipando che «la sistemazione dai carabinieri durerà finché non sarà pronto l’appartamento a Dont. Una volta lì, questi stranieri potranno anche pensare di integrarsi».

Nel frattempo la famiglia ha bisogno di capi di abbigliamento, di tutti i generi di prima necessità, di pasti caldi. Il sindaco insieme alla giunta e anche alle associazioni di volontariato si sta adoperando per non far mancare nulla a persone già così provate e prostrate.

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