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Feltre, condono edilizio per 393 pratiche rimaste nei cassetti da quasi 40 anni

Stanziati 20 mila euro per affidarsi a un professionista. Bona: «Gli uffici già oberati dalle richieste per i bonus edilizi»

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I consiglieri comunali durante la seduta dedicata all’approvazione del bilancio di previsione

 

Sono quasi 400 le pratiche edilizie rimaste a prendere polvere in questi ultimi trentott’anni per le quali i cittadini hanno chiesto una sanatoria e che ancora attendono risposta. Per la precisione 393. Si tratta di 218 posizioni relative al condono edilizio del 1985, a cui se ne aggiungono 109 relative al condono del 1994 e altre 66 relative a quello del 2004. Tutti cittadini che aspettano una risposta e l’amministrazione vuole invertire la rotta.

«Siamo di fronte a una pessima statistica per il nostro Comune. È una partita che bisogna chiudere perché crea problemi, anche perché la maggior parte dei beni sono stati trasferiti ad altri proprietari e ne bloccano le trasformazioni. Si tratta di case passate di mano, ereditate, e i cittadini hanno bisogno di una risposta».

Lo ha detto l’assessore ai lavori pubblici Andrea Bona durante il lungo e sofferto consiglio comunale dedicato all’approvazione del bilancio di previsione, insieme al Documento unico di programmazione e al programma dei lavori pubblici.

Per la chiusura delle pratiche di condono è stato istituito un nuovo capitolo che prevede uno stanziamento di 20 mila euro per incarichi professionali pensati per smaltire gli arretrati. Una questione esplosa con l’istituzione dei vari bonus edilizi, per accedere ai quali è necessario che l’edificio in questione rispetti la regolarità urbanistico edilizia. Insomma, non c’è nessun libera tutti per accedere al condono. Per essere chiari, chi ha realizzato nel territorio del Comune di Feltre un abuso edilizio dopo il 2004 non può accedere al condono e deve sottostare alle regole. Il Comune si prende solo l’impegno di mettere la parola fine a pratiche di condono già aperte che ancora giacciono sugli scaffali dell’Ufficio tecnico.

«Si tratta di vecchie pratiche», afferma l’assessore ai lavori pubblici entrando nel dettaglio del provvedimento, «che dovevano essere già chiuse dal Comune, ma che non sono state mai completate. È giusto dare una risposta definitiva ai cittadini. Il caso è esploso con l’avvento del superbonus e degli altri incentivi all’edilizia perché nel frattempo gli edifici in questi anni erano passati di mano per eredità o compravendita. E chi intendeva accedere ai vari bonus si è ritrovato con una richiesta di sanatoria presentata allora, ma ancora in sospeso».

L’amministrazione comunale ha disposto lo stanziamento di 20mila euro per affidare a un professionista il disbrigo di queste vecchie pratiche: «Gli uffici sono già oberati di lavoro proprio a causa dei bonus edilizi», aggiunge Bona, «ed è impensabile che possano mettere mano a questa ulteriore mole di lavoro. Per questo abbiamo destinato una somma affinché venga individuato un professionista che possa gestire questo pacchetto di pratiche assai complesse dal punto di vista burocratico. So che la ricerca del professionista è già stata avviata, spero che presto avremo un incarico da assegnare». 

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