Prove di inclusione con vista Paralimpiadi: «Bisogna proseguire»
Alessandra Bojano (del comitato italiano paralimpico) fa il punto a margine del campus di avviamento in corso
Gianluca De Rosa
«Cortina inclusiva? Siamo a buon punto». Parole di Alessandra Bojano che, per conto del Comitato italiano paralimpico, sta seguendo da vicino il campus di avviamento agli sport invernali organizzato in collaborazione con la Fisip per la prima volta nella Conca. Venti aspiranti atleti paralimpici di diverse regioni del nord Italia, tutti accompagnati dai genitori, si stanno cimentando nella sperimentazione di una serie di sport invernali, dallo sci alpino allo snowboard passando per il curling e l’hockey. «Per la prima volta in questi campus abbiamo introdotto le attività sul ghiaccio», spiega Alessandra Bojano, «i ragazzi si stanno divertendo molto, in un contesto ottimamente organizzato sia in ambito sportivo che extra».
L’intero gruppo di partecipanti al campus, non solo atleti ma anche genitori, staff ed organizzatori, sono ospitati all’hotel Des Alpes che funge da quartier generale dell’evento. Trascorsa l’intera mattinata in pista o sul ghiaccio, a seconda dello sport scelto, i ragazzi, tutti con disabilità fisica o visiva, trovano anche un po’ di tempo per godersi Cortina, scoprendone la sua inclusività. «Sono tutti molto contenti di come stanno andando le cose ed anche sul fronte organizzativo finora abbiamo avuto solo complimenti», aggiunge Bojano, «sono ragazzi che per la prima volta si cimentano con gli sport invernali ma che hanno grinta da vendere, supportati dalle rispettive famiglie che a Cortina hanno trovato un luogo, insieme alla sua gente, straordinariamente accogliente».
Il campus si concluderà domani ma l’idea di Cip e Fisip è di riproporlo nel 2024. «Sono iniziative pensate per avvicinare i ragazzi con disabilità alla pratica sportiva», aggiunge Alessandra Bojano, «in mezzo a loro ci sono i futuri campioni paralimpici di Milano-Cortina 2026? Forse è troppo presto per questi ragazzi, alcuni hanno appena sei anni. Forse per le paralimpiadi successive. Ma siamo sicuri che per Milano-Cortina avremo un gruppo di atleti validissimo e pronto a regalarci soddisfazioni».
Il campus nel frattempo ha offerto l’occasione allo stesso comitato italiano paralimpico per testare la marcia di avvicinamento all’evento datato 2026 sul fronte organizzativo ed infrastrutturale. «Il programma delle cose da fare è stato stilato, il territorio ha risposto finora con impegno e partecipazione», conclude la Bojano, «qualcosa è stato fatto, qui ci sono stati diversi eventi paralimpici nelle ultime settimane, utilissimi per mettere in moto una macchina sicuramente complessa. La via giusta è stata intrapresa, non bisogna fermarsi».
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