Feltre, i palazzetti Cingolani saranno messi in sicurezza contro i terremoti
Approvato il progetto esecutivo dei lavori da 1,1 milioni finanziato da Regione e Comune. L’edificio ospita diversi dipendenti comunali, l’ufficio turistico e alcune attività
Raffaele Scottini
Serve un intervento da più di un milione di euro per mettere in sicurezza contro i terremoti uno degli edifici simbolo del centro storico, di pregio architettonico e strategico, visto che ospita gli uffici comunali di urbanistica ed edilizia, è sede dell’ufficio turistico, di attività artigianali e dell’ufficio commercio associato. La giunta comunale ha approvato il progetto definitivo-esecutivo per l’adeguamento sismico e consolidamento dei palazzetti Da Romagno-Bovio, noti come Cingolani.
L’investimento complessivo è di 1 milione e 100 mila euro, dei quali 746 mila per lavori e la parte restante per oneri accessorie ed imposte. La spesa sarà coperta per 550 mila euro grazie ad un duplice contributo della Regione, per 200 mila euro con il ricavato di alienazioni immobiliari e per la parte restante di 350 mila euro con l’accensione di un mutuo.
Il progetto ha già ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza, così come il parere di massima favorevole del Genio civile di Belluno. Le analisi e le verifiche sismiche effettuate sulla struttura hanno fatto emergere una vulnerabilità dovuta principalmente alla ridotta presenza di elementi sismo-resistenti in direzione longitudinale, coincidenti con le sole facciate nord e sud, peraltro indebolite dalle numerose aperture, spesso non allineate ai vari piani.
Considerati gli interventi eseguiti negli anni Ottanta con il placcaggio di quasi la totalità delle pareti con betoncino armato e la realizzazione di solai in laterocemento o solette in calcestruzzo armato sopra i solai in legno, si è scelto di intervenire principalmente mediante l’inserimento di setti in cemento armato, collegati alle pareti e ai solai esistenti.
I nuovi setti sono previsti in corrispondenza di pareti già rinforzate con intonaco armato, oppure in corrispondenza del vano scale, ricostruito negli anni ’80 e realizzato con pareti in blocchi di laterizio semipieni. L’altro importante punto di vulnerabilità sismica dell’edificio corrisponde al porticato sul lato nord, dove sono presenti colonne in pietra, alcune delle quali presentano fessurazioni profonde in corrispondenza del capitello.
Per gli elementi maggiormente fessurati è previsto l’inserimento di un profilo metallico entro la colonna mediante carotaggio, mentre per gli altri elementi è in programma un rinforzo mediante cerchiatura metallica, oltre ad interventi di consolidamento con imperniature ed iniezione delle lesioni. Saranno condotti degli interventi anche sul tetto, con la rimozione dei coppi esistenti e delle eventuali guaine e onduline sottocoppo fino a raggiungere il tavolato e la successiva realizzazione di nuovo manto di copertura in coppi di recupero, con listellatura sottocoppo e guaine impermeabilizzanti.
Si prevede poi la sostituzione dei serramenti presenti sugli abbaini con nuovi serramenti in legno, al fine di rimuovere le infiltrazioni d’acqua. Durante i lavori inoltre sarò installato un sistema di monitoraggio per il controllo continuo del comportamento dell’edificio, anche in relazione a possibili movimenti a livello delle fondamenta.
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