Lascia l’ospedale San Martino dopo vent’anni: «Il mio lavoro stravolto dagli anni del Covid»
Valentina Susana lavorerà nella Rsa di Meano: «Sarò vicina a casa». Era coordinatrice infermieristica di Malattie infettive e Pneumologia
pda
Domani sarà il suo ultimo giorno di lavoro all’ospedale di Belluno, dove era stata assunta 20 anni fa. Da aprile la sua nuova vita comincerà nella casa di riposo di Meano (Santa Giustina), dove ricoprirà l’incarico di coordinatrice infermieristica. Una scelta dettata dal desiderio di stare vicino alla famiglia e ai figli quella di Valentina Susana, 42 anni, coordinatrice infermieristica all’ospedale San Martino di Belluno nei reparti di Pneumologia e Malattie infettive e vice presidente del coordinamento infermieristico provinciale.
Classe 1980, Susana è entrata in ospedale come infermiera nei primi anni 2000 passando dal reparto di Medicina a quello di Chirurgia, poi nel 2015 ha vinto il concorso per il coordinamento infermieristico del reparto di Malattie infettive. Nel 2016 ha ottenuto anche il coordinamento della Pneumologia. Quasi un centinaio le persone che coordinava Susana. Per il suo operato Susana è stata insignita della onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica nel 2021 dal presidente Mattarella.
Poi nel 2020 lo scoppio della pandemia...
«I due reparti sono stati presi letteralmente d’assalto durante la prima ondata: è stato un periodo molto impegnativo, soprattutto all’inizio, quando non sapevamo nulla del virus. Un virus che ha stravolto la nostra vita lavorativa: ci siamo trovati a gestire una cosa sconosciuta e sconvolgente a tutti i livelli, ma professionalmente è stata una esperienza unica. Qui ho conosciuto molte persone».
Come è nata la sua decisione di cambiare lavoro?
«Una serie di elementi mi hanno portato a voler cambiare. Primi tra tutti la famiglia: ho due bambini piccoli che, malgrado il Covid e i miei orari di lavoro a dir poco intensi, sono riuscita a gestire piuttosto bene. Ma ora volevo essere più presente nelle loro vite come mamma. Allo stesso tempo volevo anche fare una nuova esperienza».
Quindi la decisione di passare alla casa di riposo?
«Devo confessare che sono stata contattata dalla casa di riposo di Meano, che dista pochi chilometri da casa mia. E questa proposta mi ha fatto riflettere. Così ho deciso di cogliere la palla al balzo».
Le dispiace lasciare il suo lavoro in ospedale?
«Nutro sentimenti contrastanti: da un lato sono contenta di cambiare, dall’altro mi dispiace lasciare quello che ho coltivato per anni. Però penso sia giusto portare qualcosa di mio in una nuova realtà».
Come hanno appreso i suoi colleghi questa decisione?
«Beh, da un po’ di tempo mi sentivano dire che avrei voluto cambiare, ma quando poi la decisione arriva è diverso. I sentimenti sono tanti, ho ricevuto tantissime attestazioni di stima e questo non può che farmi piacere. All’interno dei reparti che coordino si era instaurato nel tempo un rapporto particolare. per questo dico che la scelta non è stata facile da prendere. Per dirla tutta, se ho resistito in questi anni, è stato grazie al gruppo che ho coordinato e ai medici che lavorano nei reparti che hanno fatto un lavoro encomiabile».
Cosa le resta di questa esperienza ospedaliera?
«Resta davvero tanto: le relazioni, gli affetti, le competenze e la crescita professionale. Ma c’è del timore per il nuovo incarico: spero di essere all’altezza. Io mi impegnerò».
Comincia la nuova vita, quindi, per Valentina. Tra i saluti e gli auguri, arrivano anche quelli del Coordinamento provinciale caposala.
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