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Dietrofront, a Feltre i cuochi restano al lavoro negli asili

La contrarietà dei genitori e il pressing della minoranza hanno convinto l’amministrazione a lasciare le cose come stanno

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Alla fine la maggioranza ha fatto dietrofront: i cuochi che preparano i pasti negli asili di Mugnai, Vignui e Villabruna resteranno al loro posto anche il prossimo anno scolastico. La mobilitazione dei genitori sfociata in una petizione di 750 firme protocollata alla viglia del consiglio comunale, unita alla protesta manifestata negli incontri con il vicesindaco Claudio Dalla Palma e al pressing esercitato dalla minoranza già nel consiglio comunale di novembre ha convito il centrodestra e lasciare le cose come stanno.

Una storia a lieto fine per il comitato, che infatti, in una breve nota segnala la decisione annunciata dallo stesso Dalla Palma lunedì in consiglio comunale e ringrazia la stampa per l’attenzione dedicata alla questione. «Pur rimanendo vigili siamo ovviamente felici della scelta dell’amministrazione».

Una decisione che ovviamente viene colta dall’opposizione in consiglio comunale per segnalare come l’amministrazione comunale non abbia saputo gestire la vicenda: «Un dietrofront dell'ultimo minuto che non può che rendere felici noi e quei genitori che avevano iscritto i figli convinti di avere come servizio il cuoco interno», commentano i consiglieri di minoranza.

«Per di più sarebbe stato davvero assurdo aumentare i costi estendendo l'appalto e al tempo stesso tenere i cuochi in servizio senza fargli fare più i cuochi. Anche qui però i conti non ci tornano», rimarcano. «Perché è prevista una riduzione delle entrate del 50 per cento se, nella sostanza, poco o nulla dovrebbe effettivamente cambiare? Sono tutte domande a cui in consiglio comunale la sindaca e la sua giunta non hanno risposto».

Il centrodestra aveva manifestato l’idea di razionalizzare il servizio mensa per gli asili creando un centro di cottura unico, ma evidentemente la comunicazione con i fruitori del servizio era andata in corto circuito, visto che al momento di iscrivere i figli ai tre asili, i genitori non avevano trovato menzione dell’ipotesi di eliminare il cuoco interno, servizio altresì evidenziato come elemento qualificante del servizio.

A febbraio è sostanzialmente cominciata la mobilitazione dei genitori che hanno trovato nella minoranza una cassa di risonanza in consiglio comunale. Qui, nella seduta di febbraio, era emersa la volontà dell’amministrazione comunale che aveva però incassato il no dei tre cuochi interessati a passare sotto le dipendenze dell’eventuale ditta che avrebbe vinto il bando. In pratica i tre dipendenti restavano in carico al Comune con mansioni tutte da definire e sempre a libro paga.

In marzo la petizione ha preso forma raggiungendo le 750 adesioni, mentre gli incontri organizzati dal Comune per spiegare le nuove modalità del servizio hanno evidenziato la contrarietà dei genitori. Una situazione che ha convinto l’amministrazione comunale a fare marcia indietro con l’annuncio fatto direttamente dal vicesindaco Dalla Palma.

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