Lattebusche, il fatturato vola a 139 milioni: prodotti più cari ma i consumi hanno retto
Grana padano e Piave Dop sono sempre il traino della produzione, la resa del latte ai soci arriva a 62,2 euro per ettolitro
Roberto Curto
Fatturato e rendita del latte record per i soci Lattebusche che hanno approvato all’unanimità il bilancio 2002 e anche l’aumento di capitale di 0,75 euro per ettolitro di latte conferito (in questo caso con un voto contrario peraltro non motivato).
Un 2022 cominciato tra tanti dubbi e variabili e che si è poi andato delineando con numeri sempre positivi fino all’eccellente risultato finale. La cooperativa ha fatturato 139.046.668 euro con un aumento del 20 per cento rispetto al 2021 quando il fatturato era stato di 116 milioni, con una resa del latte per i soci allevatori di 62,2 centesimi al litro, altro numero mai raggiunto nella storia dell’azienda. Un risultato che conferma la forbice di prezzo pagato da Lattebusche rispetto alla media delle aziende venete che si è attestato a 55,3.
Certo, il 2022 è stato un anno travagliato, ma una combinazione fatta di produzione di latte in calo a livello europeo, l’aumento dei costi energetici cui ha fatto seguito un forzato aumento dei prezzi di listino e consumi che hanno comunque retto l’urto a dimostrazione di una clientela che ha fiducia nel marchio ed è fidelizzata hanno permesso di portare in positivo la redditività di tutti i prodotti della gamma eccetto lo yogurt che ha dovuto affrontare costi imprevisti legati al confezionamento.
«È stato un anno nel quale ci sono stati repentini cambi di scenario e la cooperativa ha saputo cogliere di volta in volta le opportunità offerte dal mercato», ha sottolineato il presidente Modesto Cet. «Ad esempio», ha aggiunto il direttore Antonio Bortoli durante la sua relazione, «come la vendita di latte crudo quando la quotazione aveva raggiunto il 70 centesimi al litro».
Proprio Bortoli ha fotografato un anno cominciato con misto di sorpresa e preoccupazione per le tante incognite: dalla crescita dei costi di produzione, alla difficoltà a reperire personale fino alla guerra in Ucraina. A dispetto di conferimenti di latte scesi dell’1,8 per cento, la trasformazione si è rivelata estremamente positiva in termini di redditività. Il Grana Padano resta saldamente il prodotto di traino, grazie a un prezzo che si è mantenuto elevato per tutto il 2022 garantendo incassi per 45 milioni di euro, il 32,5 per cento del totale. Oltre 239 mila le forme prodotte che assorbono poco più della metà del latte lavorato La stretta collaborazione con Gran Terre (ex Parmareggio) si sta rivelando benefica in termini di quantitativi vendutie di penetrazione dei mercati.
Così il Piave Dop nelle differenti stagionature: lievissima flessione dello 0,6 per cento in termini di vendite, ma redditività cresciuta di oltre il 9 per cento. Una nota anche al latte Uht, di solito considerato marginale nel contesto del bilancio, ma che nel 2022 ha garantito introiti di rilievo.
Numeri positivi anche per il latte fresco, nelle sue diverse proposte, malgrado un’erosione nei consumi . Gli incassi dei Bar Bianchi hanno riflettuto il buon andamento dell’intera cooperativa e soprattutto nell’ultimo trimestre del 2022 si sono registrati incassi in netto aumento e a dicembre il dato segna più 20 per cento.
Sul piano finanziario Bortoli ha mostrato come l’esposizione debitoria sia in miglioramento a fronte di 7,8 milioni di euro di investimenti che anche l’anno scorso hanno dimostrato la volontà della cooperativa di crescere e migliorarsi.
L’aumento di capitale sociale riduce il conguaglio di 5,01 euro per ettolitro a 4,26: «Sono sempre soldi nostri», ha chiarito il presidente De Cet. «È un modo per renderci più forti, dimostrando che noi soci prima di tutti crediamo nell’azienda».
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