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Villaggio olimpico, c’è la virata su Fiames

Una serie di ragioni politiche alla base di una decisione che sembra già presa e che domani la cabina di regia dovrà ratificare

Francesco Dal Mas
2 minuti di lettura

Fiames torna in pista per le Olimpiadi Milano Cortina

 

La svolta sul villaggio olimpico. Domani, mercoledì 12 aprile, a Palazzo Chigi, quindi a Roma, si terrà la cabina di regia (anticipata alle 14) con la presenza del vicepremier Matteo Salvini, di numerosi ministri, dei rappresentanti del Veneto e del Comune di Cortina, oltre che dei vertici della Fondazione Milano Cortina e della Società Infrastrutture per scegliere la location del villaggio olimpico di Cortina.

E la scelta potrebbe tornare su Fiames, se a prevalere sarà l’opportunità politica. Anzi, pare che la decisione sia già stata presa: si attenderebbe solo il tavolo della trattativa per condividerla. E senza escludere, ovviamente, colpi di scena dell’ultimo momento.

Dei quattro siti presi in considerazione dal punto di vista tecnico e dei costi economici (Campo, Fiames, Cimabanche e ex villaggio Eni di Borca), la verifica ha indicato i primi due. Cimabanche è stata esclusa perché troppo problematica. Borca perché troppo complessa: il Cio vuole che gli atleti siano accolti non in strutture differenti, ma di pari dignità e confort; all’ex Eni, invece, la ricettività sarebbe diversamente articolata, tra albergo, villette, prefabbricati aggiuntivi.

Per Campo e Fiames, i pro e i contro, dal punto di vista tecnico, si equivalgono. A sfavore di Fiames c’è soprattutto l’incidenza che la costruzione del villaggio avrebbe sull’eventuale cantiere della circonvallazione. I prefabbricati removibili da collocare sono circa 600 e richiedono tra i 6 ed i 10 mesi per l’installazione, più tre mesi per lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici, e l’aggiunta di altri 6 mesi, se non addirittura 8, per lo smontaggio. Vuol dire che il cantiere della sospirata arteria dovrà limitarsi per un anno e mezzo.

Il cantiere a nord di Cortina, ovviamente, non quello a sud per la costruzione della bretella che viene comunque confermato. Ma questo “prezzo” – il rallentamento del cantiere – sarà compensato politicamente dal fatto che la scelta di Campo, area in parte urbanizzata ed in parte vocata alla protezione, solleverebbe un secondo caso-pista di bob.

Con ricorsi, controricorsi, polemiche politiche ancora più pesanti, considerando che il primo partito di opposizione, il Pd, si è schierato per Borca. Ecco, dunque, che per non incrinare ulteriormente la serenità-preolimpica, in cabina di regia l’orientamento politico pare ritornare su Fiames.

Solo l’Amministrazione di Cortina potrebbe impuntarsi. Ma anche il sindaco Gianluca Lorenzi e l’assessore Stefano Ghezze potrebbero, con realismo politico, prendere atto che evitare ulteriori polemiche sulle Olimpiadi è proprio l’urgenza di oggi.

Giampietro Ghedina, l’ex sindaco, a chi gli confidava il nuovo orientamento ha subito rassicurato: «Questo sarebbe un atto di saggezza, perché la scelta di Campo risulterebbe un grave errore d’impatto tecnico, ambientale, sociale e finanche economico. Non si perda altro tempo, dopo l’anno volato via, e magari si decida anche di lasciare una parte del villaggio a Fiames come foresteria per le attività ricettive, assecondando le categorie economiche ed i sindacati che al tempo avevano chiesto di risolvere questi problemi».

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