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Calcio: Dolomiti e Daniel Onescu si separano, si cerca un accordo economico

La società voleva rescissione e danni ma l’udienza di ieri è stata rinviata. Grassani: «Trattiamo»

Gigi Sosso
2 minuti di lettura
A destra il centrocampista della Dolomiti Bellunesi Daniel Onescu 

Dolomiti Bellunesi e Daniel Onescu cercano un accordo. Obiettivo comune: la rescissione del contratto triennale. Il prima possibile. Una separazione consensuale, tra la società di calcio di serie D e il centrocampista di origine romena, che a questo punto bloccherà la vertenza in corso davanti alla Commissione Accordi economici della Lega nazionale Dilettanti di Roma: l’udienza fissata per giovedì pomeriggio è stata rinviata, proprio perché sono in corso delle trattative.

La dirigenza aveva chiesto lo scioglimento per grave inadempimento del rapporto economico triennale, che scadrebbe a giugno 2024, in subordine il suo annullamento per dolo contrattuale oppure vizio del consenso. Allegato alla richiesta, il risarcimento di 50mila euro per danno d’immagine, dopo la condanna in primo grado del giocatore per violenza sessuale di gruppo in concorso con quattro allora compagni di squadra della Virtus Verona (Stefano Casarotto, Gianni Manfrin, Edoardo Merci e Guido Santiago Visentin) e danno eventuale, derivante dalla possibile interruzione di rapporti di sponsorizzazione, ipotizzata da diversi partner commerciali della fusione provinciale.

La posizione della società

La Dolomiti Bellunesi si è affidata all’avvocato Mattia Grassani, uno dei maggiori esperti di diritto sportivo. Dopo aver seguito il Genoa, nella vicenda analoga che ha coinvolto il tesserato Manolo Portanova, il legale bolognese era sicuro di centrare il risultato della rescissione del contratto con Onescu, compreso il risarcimento danni: «Stiamo raggiungendo un accordo transattivo», fa sapere al telefono, «di conseguenza la causa è stata rinviata. Di più non è possibile dire, in questa fase». Il presidente Paolo De Cian, che Onescu l’aveva voluto con tutte le sue forze (anche economiche), sta trattando con lui per stracciare l’accordo depositato in Lega, dopo la sospensione in via cautelare e a tempo indeterminato scattata lo scorso primo febbraio. La condanna in primo grado a sei anni da parte del gup scaligero Paola Vacca è del 30 gennaio e, trascorsi i sessanta giorni per le motivazioni, è pendente l’appello firmato dall’avvocato Luca Bronzato. La dirigenza ne fa una questione d’immagine, perché il reato contestato è molto grave, di sicuro avrà un risparmio economico consistente.

La replica di Onescu

Il 30enne partito da Belluno e passato per Rimini, Grosseto, Andria, Catanzaro, Bisceglie, Virtus Verona e Paganese, aveva incassato l’incompetenza da parte del Tribunale federale, che non poteva squalificare lui e gli altri virtussini «per difetto di giurisdizione» in mancanza di una sentenza definitiva da parte della giustizia ordinaria e adesso è impegnato nella ricerca di un accordo: «È la soluzione che avevo prospettato al momento della sospensione», sottolinea il mediano, «credo sia nell’interesse di tutti arrivare a un punto d’incontro e interrompere il nostro rapporto professionale. Bisognerà rinunciare a qualcosa sul piano dei soldi, ma almeno sarò libero di trovarmi un’altra squadra. Dal 30 giugno in poi o magari anche prima. Vedremo».

La Dolomiti voleva dei soldi dal giocatore e l’ha portato davanti alla Commissione: «Un conto è chiederli e un altro avere concrete possibilità di ottenerli», sottolinea Onescu. «Secondo il mio legale in campo sportivo, Nicola Paolini, non sarebbe stato per niente semplice. Bisogna tenere conto del fatto che il penale è un’altra cosa e siamo solo al primo grado. Peraltro non ho violentato questa ragazza, ma sono accusato di aver girato un video dei miei compagni e aspetto con fiducia l’appello. Un imputato non è colpevole fino a sentenza definitiva».

Nessun rancore nei confronti della squadra: «Credo che i ragazzi si salveranno, anche se non stanno vivendo un buon momento».

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