Creter “clarinetto” doc guida la Filarmonica di Belluno: «Più concerti in città e in sfilata con gli Alpini»
Il 37enne musicista è stato nominato presidente della banda di Belluno. Figlio d’arte (il papà suonava alla Fenice) si era trasferito da Venezia
Fabrizio Ruffini
Il direttivo Filarmonica di Belluno 1867 cambia volti e si rafforza, con l’obiettivo dichiarato dal nuovo presidente, Daniel Creter, di voler stringere i rapporti con la città e di ricreare quel legame con i bellunesi che negli anni sembra essersi un po’ appannato.
Al termine del servizio durante le celebrazioni del 25 aprile, i soci dell’associazione si sono riuniti per la consueta assemblea annuale e hanno votato una serie di importanti novità, prima fra tutte l’elezione di un nuovo consiglio direttivo, formato interamente da persone nuove a questo incarico.
DA VENEZIA A BELLUNO
Ad essere eletto nuovo presidente è stato, come detto, il veneziano Daniel Creter, 37 anni: «Sono originario di Chirignago, in provincia di Venezia, e dal 2018 vivo in Alpago per lavoro», racconta Creter, «ho sempre avuto la passione per la musica, che in casa mia è stata una presenza costante fin da quando ero piccolo, visto che mio padre era un musicista della Fenice. Lui suonava la viola, mentre io mi sono dedicato al clarinetto per molto tempo, prima di prendermi una lunga pausa e di ricominciare successivamente con il clarinetto basso».
Arrivato in provincia, il rapporto con la Filarmonica è cominciato immediatamente con il piede giusto, facendo tornare in Creter l’amore per la musica e il suo strumento: «A Belluno sono entrato subito in Filarmonica ed è stato amore a prima vista, grazie alle persone stupende che ho incontrato e con le quali ho stretto una grande amicizia, cosa che mi ha permesso di tornare a suonare divertendomi, che penso sia ciò che più conta», continua Creter, «nonostante fosse la mia prima esperienza in tal senso, ho accolto con entusiasmo la proposta di entrare in consiglio direttivo come presidente, convinto che la Filarmonica sia un’importante realtà sociale prima ancora che musicale».
APERTURA ALLA CITTÀ E ALPINI
Proprio per questo, il primo obiettivo sarà quello di aprirsi di più ai bellunesi, rimasti forse attaccati al termine “banda” per indicare il complesso musicale cittadino: «La cosa che ancora manca è essere conosciuti dalla cittadinanza. Mi è capitato di dire a bellunesi che suono nella Filarmonica di Belluno e vederli smarriti», afferma il neo presidente, «quindi uno dei primi obiettivi sarà sicuramente quello di partecipare molto più attivamente alla vita della città e di organizzare il maggior numero di concerti all’aperto, con l’arrivo, si spera, della bella stagione; perché anche se non ci chiamiamo più banda, siamo in tutto e per tutto la banda di Belluno». Primo appuntamento in questo senso sarà il raduno triveneto degli Alpini, previsto dal 16 al 18 giugno: «Era una cosa che non si faceva da tempo e siamo quindi felici di annunciare che parteciperemo alla sfilata per le vie della città», conferma Creter.
CRESCITA ANCHE IN PANDEMIA
Per il presidente uscente, Pierangelo Da Gioz, è stato sottolineato il merito di aver guidato l’associazione nei difficili momenti della pandemia, portandola non solo a continuare, ma addirittura a espandere la propria attività. Crescita confermata anche dai numeri della scuola di musica: «Le iscrizioni vanno alla grande, con un centinaio di allievi tra i vari livelli», conferma Creter, «abbiamo da poco fatto un saggio al teatro di Paiane e per poco non ci stavamo tutti sul palco».
Ad affiancare Creter, ora ci saranno il vicepresidente, Claudio Sopetti, la consigliera Paola Dal Mas e i consiglieri Federico De Nard e Elio Piasente. Il nuovo direttivo si è posto anche l’obiettivo di proseguire l’opera di mantenimento della qualità musicale intrapresa dai direttivi precedenti e dall’allora duo direttoriale Sandro De Marchi e Andrea Gasperin, di rafforzare il dialogo con l’amministrazione comunale e soprattutto di far conoscere la compagine al di fuori dei confini provinciali. Altra novità uscita dall’assemblea è stato il cambiamento del nome associativo: la storica denominazione “Associazione Bellunese Amici della Banda”, attraverso un cambiamento statutario, diventerà ora a tutti gli effetti “Filarmonica di Belluno 1867” facilitando così il riconoscimento del gruppo.
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