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Feltre, ex netturbini vincono la causa per il Tfr: paga l’Unione montana

Confermato dal giudice il decreto ingiuntivo del 2020. Il legale dei lavoratori della ditta milanese: l’ente ha i fondi

Laura Milano
2 minuti di lettura

Cumuli di rifiuti

 

Finisce a favore di un primo gruppo di sette ex dipendenti di Energeticambiente, che riceveranno nel giro di qualche settimana 87 mila euro, la vertenza intentata contro l’Unione montana feltrina per poter ottenere i soldi del Tfr ed altre somme non erogate dalla ditta milanese, in amministrazione straordinaria, che nel 2020 era impegnata nel servizio associato della raccolta differenziata per l’ente di via Rizzarda.

Il tribunale di Belluno ha infatti confermato il decreto ingiuntivo emesso nel 2020 per il pagamento ai lavoratori, dando torto all’Unione montana che aveva rigettato la proposta conciliativa di ripianare il debito a rate.

A darne comunicazione è l’avvocato Alessio Veggiari del Foro di Verona che da subito ha assunto il patrocinio degli ex dipendenti di Energeticambiente, confermando che il decreto ingiuntivo già emesso impone all’Umf di pagare quanto non versato dall’azienda per il Trattamento di fine rapporto e altre voci. Complessivamente si parla di oltre duecentomila euro e di una dozzina di lavoratori che attendono i pagamenti.

«Trattandosi di una procedura già avviata, appunto con il decreto ingiuntivo, il giudice ha ordinato a Unicredit di versare le somme ai lavoratori, i primi sette, per 87 mila euro», spiega il legale. «L’Unione montana è stata poi condannata al pagamento delle spese processuali».

Entro qualche settimana sarà dunque proprio Unicredit, che già aveva accantonato la somma in quanto istituto gestore dei finanziamenti di Umf, a erogare i primi soldi, conferma l’avvocato.

«La motivazione dell’ente, che adduceva l’impossibilità di pignorare quote che sarebbero dovute servire al finanziamento di pubblici servizi, non ha retto. Il realtà abbiamo verificato le disponibilità finanziarie dell’ente, riscontrando che gli accantonamenti erano superiori all’impegno per beni e servizi, e c’era quindi un avanzo con buoni margini per risolvere il contenzioso. La prima tranche è fatta. Adesso tocca agli altri lavoratori, sempre di Energeticambiente, per arrivare in tutto a 12 o 13 persone».

Del contenzioso con Energeticamente si era discusso anche al consiglio Umf di fine anno scorso, quando si era annunciato il recesso dalle convenzioni per i rifiuti perché ogni Comune aveva fatto la scelta di aderire chi a Bellunum e chi a Valpe.

Alla richiesta di chiarimenti sul motivo della controversia legale, da parte di alcuni consiglieri, il segretario di Umf aveva spiegato, come risulta a verbale, che fino al 31 agosto 2020, in più occasioni l’ente comunitario è subentrato alla ditta nel pagamento dei dipendenti, entro i limiti del valore dell’appalto.

Tra marzo e aprile 2021 erano tuttavia pervenuti a Umf atti di precetto e di pignoramento per importi non compresi nei limiti dell’appalto. L’Unione montana si era così opposta al pignoramento e a gennaio 2022 era intervenuta una sentenza del giudice dell’esecuzione che aveva sospeso la procedura.

Gli ex dipendenti avevano così presentato ricorso davanti al giudice del lavoro. E questa volta hanno ottenuto che l’Unione montana feltrina paghi il loro Tfr mai ricevuto.

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