L’ex gli chiede 30 mila euro: contati anche i traumi al gatto
L’inchiesta e il processo per i maltrattamenti e le lesioni alla moglie, ora ex, e ai suoi animali
GIGI SOSSO
Maltrattamenti e lesioni alla moglie e ai suoi animali. In particolare, un gatto. Il pubblico ministero Simone Marcon ha chiesto una condanna a due anni e tre mesi per un padre di famiglia, che avrebbe trattato male la convivente, dal 2016 al 2021, prima e dopo che diventasse madre.
Il legale di parte civile Stefani ha aggiunto la richiesta di un risarcimento danni di 30 mila euro ritenendo a sua volta provate tutte le accuse, mentre il difensore Perco ha chiuso l’arringa chiedendo l’assoluzione perché il fatto non sussiste o non costituisce reato e solo in estremo subordine il minimo della pena solo per le lesioni, con la disponibilità ai lavori di pubblica utilità. Secondo la difesa, la donna non è attendibile al di là di ogni ragionevole dubbio, oltre tutto avrebbe un interesse economico e c’è una causa civile per i figli.
La querela è del giorno 11 aprile 2021, dopo l’ultimo episodio, cioè l’impatto contro un cancelletto. La donna sarebbe stata buttata a terra e si sarebbe ferita alla coscia destra per una quindicina di giorni di prognosi, mentre per l’imputato è soltanto scivolata, con lo stesso risultato.
Sicuramente i litigi sono stati parecchi e, accanto alle cattive parole, ci sarebbero stati anche degli atti violenti, tra i quali uno graffio profondo fino alla carne viva; una spinta all’altezza dello sterno contro il divano e una violenta presa al collo contro il muro. E poi trascinamenti per le braccia per portare la moglie fuori di casa e lasciarla all’aperto per alcuni minuti, magari d’inverno in vestaglia e con i capelli bagnati.
Sarebbe successo anche al gatto di casa di essere preso per il collo, infilato nella federa di un cuscino e portato all’esterno. C’è stato il rischio che l’animale potesse morire, anche se il processo non lo riguarda direttamente.
L’uomo ha cercato di difendersi dalle accuse, producendo un video nel quale lei sarebbe molto agitata e spingerebbe con eccessiva forza la carrozzina con il bambino, e alcune registrazioni di litigi e telefonate.
Il Tribunale ha rinviato per eventuali repliche e sentenza al prossimo 7 giugno, alle 13. Non ci sarà la scolaresca che era presente ieri in aula.
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