Benzina con la carta aziendale: licenziato dipendente dell’Ulss 1
In un primo momento l’uomo era stato sospeso, ora la decisione più severa. Per l’azienda il fatto “mina fortemente i principi di lealtà e la fiducia reciproca”
Gigi Sosso
L’ospedale San Martino di Belluno
Licenziato in tronco il dipendente dell’Ulss 1 Dolomiti. Il commissario Giuseppe Dal Ben ha dato seguito, nei giorni scorsi, al provvedimento di sospensione in via cautelare, che era stato adottato lo scorso 8 aprile dalla direttrice generale Maria Grazia Carraro: un operatore tecnico ha ricevuto, via posta certificata, la lettera di licenziamento senza preavviso, quello che scatta nel momento in cui si verifica un fatto tanto grave da non consentire la prosecuzione anche solo provvisoria del rapporto di lavoro.
Da quanto si apprende, si tratterebbe di un furto e il corpo del reato sarebbe una carta carburante. L’uomo era stato deferito all’autorità giudiziaria e la Procura della Repubblica ha chiuso le indagini preliminari il 22 marzo dell’anno scorso con la consegna dell’avviso di garanzia, ma non si sa se, nel frattempo, il procedimento penale si sia concluso o meno con una sentenza di condanna.
Senz’altro è terminato lo scorso 16 maggio il procedimento disciplinare. La contestazione di addebito è della fine di marzo dell’anno scorso e, a distanza di poco più di un anno, è stata notificata al dipendente incriminato. Dalla sospensione, che gli garantiva almeno la metà dello stipendio, si è arrivati al licenziamento.
Nella deliberazione firmata martedì scorso, il commissario Dal Ben prende atto della conclusione del procedimento disciplinare e irroga la sanzione prevista, con effetto immediato. Il rapporto di lavoro è finito perché, malgrado l’indagato sia stato denunciato a piede libero e non fosse sottoposto a misure, i fatti addebitati «minano fortemente i principi di lealtà, correttezza, buona fede e fiducia reciproca».
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