Edilizia a Belluno: tanto lavoro, poco personale. Le aziende puntano sul “premio di fedeltà”
È la novità più importante del nuovo contratto provinciale. Ance: «Vogliamo rendere il nostro comparto più attrattivo»
Francesco Dal Mas
Operai in un cantiere edile: le commesse pubbliche sono esplose per i progetti finanziati dal Pnrr
I settori dell’edilizia e delle costruzioni sono in gravi difficoltà di personale. Che manca. È vero che l’attività del Superbonus è stata rallentata, ma sono letteralmente esplose le commesse pubbliche, in relazione ai progetti Pnrr. Sono poi in chiusura i cantieri della ricostruzione Post Vaia. E stanno per partire i lavori olimpici.
Ecco, dunque, che arriva un’idea del tutto nuova: il “premio di fedeltà”. Tre euro al giorno in più del salario contrattuale, almeno per gli addetti delle imprese industriali, dopo la 140ª giornata di lavoro. Il motivo è evidente: l’azienda tenta, in questo modo, di tenersi vicino il proprio collaboratore, in un periodo in cui c’è carenza di personale e i cantieri aumentano, nonostante la flessione dopo il Superbonus.
È quanto prevede il nuovo contratto provinciale dell’Ance, l’associazione dei costruttori a cui aderiscono in provincia più di 70 imprese. Fagocitata, dunque, dal Pnrr, dalle Olimpiadi e da Vaia, l’edilizia nei prossimi tre anni, anche quattro, godrà della piena occupazione. Anzi, il comparto sarà in crescita esponenziale. Ma altri comparti cercano di drenare manodopera. Ecco, dunque, che Paolo De Cian, presidente dell’Ance, e i suoi collaboratori si sono adoperati per rinnovare il contratto di lavoro, in sede provinciale, che era fermo dal 2019.
La novità potrebbe riguardare tra i 1.500 e i 2mila addetti, sul totale di oltre 3.500 operatori nell’edilizia e nelle costruzioni in provincia. La “fidelizzazione” è una delle novità tradotte in contratto. Il quale prevede, però, anche altri capisaldi; la reintroduzione dell’elemento variabile della retribuzione, l’aumento dell’indennità per le trasferte con pernottamento.
L’integrativo vale per il triennio 2023-2025 ed è sottoscritto dalla sezione Ance e dai sindacati di categoria. «Si tratta di azioni che vogliono rendere più attrattivo lavorare nel nostro comparto in questo specifico territorio: ogni sforzo è volto a mantenere la manodopera e garantire un turn-over sostenibile», commenta De Cian, che ricorda come – nella fase attuale – l’edilizia sia quanto mai strategica. «Questo contratto ci accompagnerà alle Olimpiadi del 2026, evento che dobbiamo gestire fin da ora con strumenti ad hoc, a tutela del nostro patrimonio imprenditoriale, lavorativo e umano. Il rinnovo triennale che abbiamo raggiunto con i sindacati è un’ulteriore assunzione di responsabilità nei confronti di una montagna che vuole continuare a guardare al futuro».
I sindacati avevano chiesto che il premio di fedeltà venisse applicato sul triennio. La mediazione fra le parti ha portato al risultato dell’applicazione nel 2025, l’anno più critico per il rispetto dei cronoprogrammi: sia per la consegna delle opere olimpiche che per la scadenza del Pnrr. «Le trattative si sono protratte per diversi mesi e non sono mancati momenti di confronto anche aspro», commenta il presidente di Ance Belluno Paolo De Cian, «ma ciò che conta è che alla fine abbia prevalso il buon senso e lo spirito di dialogo, elementi tutti che hanno consentito di raggiungere l’obiettivo che, per parte nostra, rappresenta una buona sintesi tra le posizioni iniziali delle controparti».
Il rinnovo triennale è stato chiuso il 23 maggio a Belluno dallo stesso De Cian, accanto al vicepresidente Michele Picardo, assistiti dal Segretario di Ance Belluno Michele Bortolussi e dal responsabile dell’Area sindacale di Confindustria Belluno Dolomiti Andrea Gnesin, con i sindacati di categoria Ilaria Sperandio per Fillea Cgil, Angelo Pandolfo per Feneal Uil e Marco Potente per Filca Cisl.
Il testo si pone in continuità con il precedente contratto provinciale, del quale alcuni istituti erano cessati con il 31 dicembre del 2019. Le modifiche più rilevanti, in tal senso, riguardano la reintroduzione dell’elemento variabile della retribuzione, con espresso riconoscimento anche per l’anno 2022 (recuperando così il periodo prolungato di trattative), la previsione per il 2025 di un ulteriore “premio di fedeltà” correlato alla permanenza duratura di un lavoratore presso la stessa azienda e l’innalzamento a 12 euro dell’indennità di pernottamento in caso di trasferta.
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