
Il Giro d'Italia rende omaggio con Nibali alle vittime del Vajont
Il Giro d’Italia ha reso omaggio alle vittime del Vajont. Poco prima dello start del tappone dolomitico diretto alle Tre Cime di Lavaredo, la corsa rosa si è fermata per un momento di raccoglimento al cimitero monumentale di Fortogna. Il direttore del Giro Mauro Vegni, i presidenti della Regione e della Provincia, Luca Zaia e Roberto Padrin, assieme a Vincenzo Nibali (ultimo vincitore sulle Tre Cime) hanno deposto un mazzo di fiori. Tra i 1.910 cippi a ricordo delle vittime, è stata scelta la tomba del vescovo Muccin e dei due parroci che hanno perso la vita nella notte del 9 ottobre 1963.
«È doveroso essere qui, a 60 dalla tragedia», ha detto Nibali, che era già stato al cimitero monumentale dieci anni fa, prima di alzare le braccia al cielo sul traguardo delle Tre Cime, in una tappa resa epica da una fitta nevicata. «Il Giro è identità e quindi l’omaggio alla memoria del Vajont non poteva mancare». «Nel sessantesimo del Vajont abbiamo fortemente voluto un momento di ricordo anche da parte del Giro e ringrazio il patron Mauro Vegni per averci dato questa occasione», sottolinea il sindaco di Longarone e presidente della Provincia Roberto Padrin. «Il ciclismo, sport di fatica e nazional popolare, è l’emblema di una comunità che è stata distrutta 60 anni fa e ha saputo rialzarsi, per pedalare insieme. L’emozione del Giro è indescrivibile e anche oggi viviamo una giornata fantastica dopo quella di ieri». (video: Provincia di Belluno)