A Borgo valbelluna riparte la lotta al veratro per salvare i narcisi in fiore
Un pomeriggio di mobilitazione organizzato da Gruppo natura e Unifarco. Dal Piva: non ci aiuta il dimezzamento dei contributi per lo sfalcio in montagna
Stefano De Barba
Guanti, forbici e tanta buona volontà per combattere il veratro e salvaguardare la fioritura dei narcisi. Perché gli sforzi finora sono stati tanti ma lo spettacolo naturale della fioritura non è ancora al sicuro.
La chiamata alla mobilitazione l’hanno lanciata ancora una volta il Gruppo natura Lentiai e Unifarco, invitando chiunque voglia dare una mano a unirsi questo pomeriggio alla campagna di pulizia dell’erba infestante che minaccia il narciso e la biodiversità locale.
«Abbiamo fatto una prima giornata di pulizia dal veratro con il sostegno di una quarantina di soci del Cai di Belluno e di Padova», spiega Orfeo Dal Piva del Gruppo natura Lentiai.
«Ora faremo questa giornata aperta a tutti i volontari e il 31 maggio ne faremo un’altra assieme ai ragazzi dell’istituto agrario di Feltre, ai quali gli insegnanti spiegheranno le caratteristiche del veratro per passare poi all’estirpazione e ad altre attività didattiche».
L’azienda Unifarco anche quest’anno è a fianco del Gruppo natura contribuendo alle operazioni di pulizia dalla pianta l’infestante che fa sparire i narcisi, ma il lavoro che resta da fare è ancora molto.
«Diciamo che la zona che presenta ancora la fioritura dei narcisi si è ridotta al 30 per cento di quella di un tempo, quando il narciso fioriva da Pian di Coltura fino a Col d’Artent. In certi punti la fioritura si è ridotta e non sappiamo bene perché, nonostante l’erba sia stata tagliata in modo tradizionale. Nel complesso la situazione non peggiora, ma non sta nemmeno migliorando».
Il taglio tradizionale dell’erba con l’asportazione del fieno e non impiegando macchine trinciatrici, spiega Dal Piva, è importante per salvaguardare il narciso: se l’erba viene trinciata e lasciata sul posti, infatti, crea un humus che ostacola il “principe bianco”
«Ma l’indennizzo ad ettaro per lo sfalcio dei prati attraverso il Piano di sviluppo rurale è stato dimezzato dalla Regione», dice Dal Piva, «rendendo non più conveniente andare in montagna a tagliare l’erba. E questo non aiuta il narciso.
È un peccato, perché la nostra zona è bellissima e con la fioritura, lo vediamo dall’affluenza alle navette domenicali, arrivano visitatori da tutto il Veneto. Noi e Unifarco stiamo tamponando la situazione, i prati nei quali abbiamo estirpato il veratro hanno mantenuto una biodiversità importante. Ma se non viene tolto non ci saranno più né narcisi né genziane. Anche il gestore di malga Garda sta facendo pulire con il decespugliatore ma attualmente da Col Moscher andando in dentro è pieno di veratro, non sarà facile contrastarlo».
Il Gruppo natura Lentiai, in ogni caso, ci proverà oggi, chiedendo l’aiuto di chiunque voglia contribuire, forbice alla mano, a togliere il veratro dai prati. L’appuntamento è alle 14 al parcheggio alla casetta comunale (un chilometro circa dopo il ristorante Baiocco). Lì verranno organizzati i gruppi di intervento, quindi si lavorerà di buona lena fino alle 17,30 con il ritorno a Col d’Artent, dove ci sarà un momento conviviale per i partecipanti. Guanti, forbici da potatura, calzature adatte sono le uniche dotazioni richieste. In caso di maltempo l’iniziativa verrà posticipata.
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