Cinquecento bellunesi nei Gruppi di acquisto solidale: «Con noi prodotti di qualità»
I Gruppi di acquisto solidale puntano sugli allevatori “alternativi” alla chimica. Tormen: «Offriamo alimenti a km0 a prezzi equi, promuovendo la sostenibilità». Domenica 28 l’assemblea in Valmorel
Francesco Dal Mas
“Ciao amici gasisti! Oggi c è una novità. .. Apriamo l’ordine della piccola produzione locale di Daniela di Spert d’Alpago. Daniela gestisce un piccolo allevamento di 20 capre, alimentate semplicemente con fieno di montagna; nel proprio laboratorio lavora esclusivamente il loro latte, producendo formaggi e dessert genuini. Al momento la produzione è limitata, visto che i capretti hanno ancora bisogno del latte materno. Quindi Daniela ci offre Yogurt in bottiglia da 250 ml (poco denso in quanto magrissimo), panna cotta in vasetto da 150 grammi; budino al cioccolato in vasetto da 150 grammi. Per motivi organizzativi, dobbiamo pre-ordinare con anticipo i prodotti che ci interessano, per riceverli”. Firmato Gas Insieme per Limana.
Ogni venerdì pomeriggio, gli agricoltori pionieri del biologico della Valmorel, scendono a Limana e vendono, negli spazi di Gymbar, i loro prodotti ai soci del Gruppo acquisto solidale. Oltre, ben s’intende, ad altri consumatori che si approcciano ai loro banchi perché vogliono essere sicuri di ciò che si alimentano. A Limana, infatti, esiste un “Gas” ormai storico, con oltre 60 componenti. Ma in provincia operano almeno altri cinque gruppi: a Belluno, Feltre, Pieve di Cadore, Sedico ,e Ponte nelle Alpi.
Alimentazione e consumi solidali
«In Veneto sono 45», ricorda Paolo Tormen, che fa da referente. «Una trentina sono coordinati in rete. Domenica ci siamo dati appuntamento in Valmorel per rilanciare il nostro impegno: dall’alimentazione a tutta un’altra serie di impegni, di consumi solidali. alle comunità energetiche all’abitare sociale». Insomma, uno stile nuovo di vita.
Già oggi, nel Bellunese, ci sono circa 500 consumatori organizzati che fanno acquisti metodici sotto il segno della solidarietà: con gli allevatori “alternativi”. Alternativi alla chimica, s’intende. E non solo allevatori. «In Valmorel», esemplifica Eliana Marchiò, presidente del Gas di Limana, «si sono insediati giovani milanesi che, volendo cambiar vita, producono uova biologiche. Altri che, saliti dalla pianura trevigiana, confezionano un ottimo pane. E poi le verdure, la frutta, il miele, il vino».
La saggezza negli acquisti passa, comunque, dai piccoli gruppi pionieristici ad un numero sempre maggiore di acquirenti. «Lo facciamo per la nostra salute, garantendoci un’alimentazione finalmente corretta», afferma Marchiò, «ma anche perché vogliamo valorizzare questa filiera alternativa di mercato».
Qualità a prezzo minore
Tormen spiega che i gruppi di acquisto sono costituiti da insiemi di persone che si uniscono per acquistare un determinato prodotto o servizio in grandi quantità, al fine di ottenere sconti sui prezzi. I gruppi privilegiano la valorizzazione dei prodotti tipici e la riduzione dell’impatto ambientale basandosi sulla filiera corta, a Km0. «Questi gruppi hanno come obiettivo quello di offrire prodotti di alta qualità a prezzi equi, promuovendo allo stesso tempo la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale», spiega Tormen. «È evidente che la solidarietà ha anche un ritorno. Da parte del produttore che s’impegna in coltivazioni, biologiche o anche no, che meritino però la fiducia dell’acquirente», insiste Tormen.
Consumo critico sul mercato è la loro parola d’ordine, che avviene tramite una rete di passaparola e coinvolgimento sociale online. Lo scopo è scambiare informazioni utili con i consumatori e favorire la diffusione della spesa collettiva per risparmiare e avere frutta, verdura e prodotti caseari di qualità e a km zero.
La storia dei Gas
Il gruppo Gas di Sedico è nato nell’ottobre 2015 nel più classico dei modi del mondo Gas, ovvero per “gemmazione” dal Gas “La Madia Feltrina“ (Gas operativo nel Feltrino da diversi anni). Una cinquantina le famiglie che comprano dalle farine alle bevande di origine vegetale, dai prodotti per la detergenza alla pasta o al riso. Il tutto con attenzione al biologico. Il passo successivo sarà cercare di avere dei produttori locali di prodotti freschi (verdure e frutta) che possano rifornirci.
Il primo Gas bellunese, El Ceston, è nato nel 2002 in Cadore, quando ancora il biologico era quasi sconosciuto in provincia. Nel 2007 ha visto la luce La Gusela a Belluno; La Madia Feltrina a Feltre, nel 2008; Insieme per Limana nel 2011, e SeDico Gas nel 2015. Il numero di famiglie che fanno parte dei Gas bellunesi oscillano tra le 30 e le 80 unità. I prodotti acquistabili sono molteplici, ma i più comuni sono le farine, vari tipi di latte vegetale, prodotti per la detergenza ecobio, pasta e riso. Molti di questi prodotti provengono da fuori provincia, ma i Gas collaborano anche con aziende locali, soprattutto per la fornitura di prodotti freschi (ortofrutta, formaggi e altri latticini), ma anche birra, vino, carne e conserve.
Sinergia con i produttori
C’è comunque la necessità (riconosciuta da tutti gli attori coinvolti) di creare una migliore sinergia tra Gas e produttori locali. Le caratteristiche delle aziende bellunesi (di piccole dimensioni, spesso non in grado di fornire una quantità di produzione costante) e il fatto che il picco dell’offerta coincide con quello degli orti per autoproduzione, diffusissimi nel Bellunese, fa sì che in molti casi non si riesca a trovare la giusta formula per combinare le esigenze dei membri dei Gas con quelle dei produttori.
L’incontro
Valmorel, oltre a essere uno dei punti focali di “Latterie aperte”, domenica 28 maggio sarà anche il punto di incontro della vasta rete dei gruppi di acquisto solidale del Veneto, ospiti appunto di “Gas Insieme per Limana” (proprio così si chiama). L’appuntamento è al Centro cultura e natura “Vejò” (al primo piano della latteria turnaria di Valmorel) a partire dalle 10.15. La mattinata sarà dedicata al racconto delle diverse esperienze di “cultura alimentare” da parte di diversi gruppi di acquisto solidale della regione, Alle 11.30, sempre al Vejò, si parlerà di comunità energetiche con l’esperienza portata da MiraGAS. A seguire, alle 13, il pranzo condiviso. Il pomeriggio sarà invece dedicato alle visite delle rinomate realtà agricole che nel corso degli anni hanno permesso la rinascita di Valmorel: dalla latteria turnaria (l’unica rimasta in Italia), all’azienda agricola biodinamica “San Damiano”, dall’azienda agricola “La Schirata” (specializzata in formaggi bio di capra) all’azienda agricola “Le Zercole”, per finire con l’azienda agricola “Ai boschi del castagno”».
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