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La ricorrenza

Hemingway e la “sua” Cortina. Il de la Poste celebra un amore

L’hotel ampezzano ricorda i cent’anni dalla prima comparsa dello scrittore nella conca. Occupò sempre la famosa stanza 107, che non è stata più toccata nel corso degli anni

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La stanza 107 all’hotel de la Poste rimasta intatta dai tempi di Hemingway

 

Hemingway e Cortina: un amore viscerale; così come quello dello scrittore per l’albergo nel quale fu presenza fissa, l’hotel de la Poste. E proprio in questo 2023 la struttura ampezzana festeggia i 100 anni da quando Hemingway “scoprì” Cortina, divenendo allo stesso tempo presenza fissa al bar e alloggiando nella stanza 107, rimasta in suo onore inalterata negli anni.

Hemingway frequentò la Conca appunto dal 1923 e poi per tutti gli anni’50 del Novecento, dedicandosi alle sue grandi passioni: la scrittura, la pesca, le epiche bevute e le escursioni con gli amici, tra cui annoveriamo nobili, letterati e personalità dell’epoca. L’hotel ricorda questo anniversario nello stile del suo ospite forse più illustre.

«Sarà il nostro leit-motiv per tutta la stagione: di Hemingway celebreremo la vitalità, la passione, il gusto per le avventure, letterarie ma non solo, i piaceri della vita e l’amore per la natura», racconta Gherardo Manaigo, proprietario e del Posta.

In quell’albergo Hemingway ha lasciato tanti ricordi, anche tangibili, tra cui la macchina da scrivere con cui, proprio in hotel, terminò il romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi”.

Il 17 luglio si aprirà un nuovo capitolo, con l’esposizione fotografica “100 anni di Hemingway a Cortina: le fotografie dell’archivio del barone Franchetti”. In mostra immagini dal grande valore iconografico, alcune già pubblicate e altre inedite, tratte dall’album di famiglia di casa Franchetti, concesse dal barone Alberto, figlio del barone Nanuk, all’epoca l’unico bambino ammesso nella ristretta cerchia delle frequentazioni dell’entourage veneziano dello scrittore. Sarà l’occasione per conoscere Hemingway da un altro punto di vista: quello degli amici: i Franchetti, i di Robilant, i Kechler e gli Ivancich. La mostra fa parte di un progetto più ampio, in cui si esplora la relazione privilegiata tra Hemingway e il paesaggio, in particolar modo quello veneto e friulano: Venezia, Caorle, il monte Grappa, la Valpolicella, ma anche la bassa friulana ed il lago Maggiore, e poi naturalmente Cortina e le Dolomiti.

Tutte tappe di un ideale tour che si sposa con manifestazioni di prestigio come il premio giornalistico Ernest Hemingway – che farà tappa a Cortina a luglio – che ogni anno punta a fare emergere i giovani giornalisti e scrittori italiani promuovendo la scrittura, la sua originalità, oltre a incentivare e stimolare la passione per la professione giornalistica sia degli studenti delle Università italiane e sia dei frequentatori delle scuole di giornalismo, cioè i destinatari del bando di concorso promosso da Vitale onlus.

Nei prossimi mesi l’Hotel de la Poste ospiterà vari altri appuntamenti legati al progetto. Tra le personalità coinvolte, anche il regista, attore e conduttore Michele Mirabella, che ad agosto, con Gian Camillo Custoza, incontrerà il pubblico parlando del suo rapporto con lo scrittore.

In autunno, invece, un’iniziativa originale, che prende spunto da un evento realmente accaduto: il 10 ottobre 1948 Hemingway e Federico Kechler andarono a pescare la trota con la mosca, al lago di Anterselva. Nella stessa data e nello stesso luogo verrà organizzata una nuova partita di pesca: una rievocazione, un momento conviviale che rende omaggio a una delle grandi passioni dello scrittore.

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