Belluno, frana in via San Francesco: «Servono 300 mila euro dobbiamo trovare i fondi»
L’assessore Roccon in sopralluogo nelle zone colpite dal nubifragio. «Già chiesto un aiuto economico alla Provincia per lo smottamento»
Alessia Forzin
Il fango è stato rimosso e sono di nuovo agibili i garage in via San Francesco. Ma ci vorrà tempo, e serviranno almeno 300 mila euro, per mettere in sicurezza il versante che da Cavarzano scende verso San Francesco, e dal quale domenica è scesa una violenta colata di fango.
Il nubifragio che ha colpito il capoluogo attorno alle 16 di domenica ha lasciato segni profondi nel territorio. E, nei residenti nelle zone più colpite, il timore che al prossimo temporale torni la paura di vedersi le case allagate o riempite di fango.
Domenica sera l’assessore Roccon, la Protezione civile e i tecnici del Comune hanno fatto un sopralluogo nei quartieri allagati, e ieri mattina gli operai di Palazzo Rosso sono andati a rimuovere il fango e il materiale caduto dal versante a San Francesco.
«È chiaro che lì serve un intervento definitivo di messa in sicurezza, ma servono 300 mila euro», spiega Roccon. «A dicembre ho mandato una richiesta ufficiale alla Provincia per un contributo che ci permetta di sistemare questa frana e quella di Borgo Pra. Ci è stato detto che bisogna attendere il rendiconto per verificare la disponibilità economica. Speriamo ci arrivino le risorse».
Il progetto c’è: lo aveva fatto la precedente amministrazione. E c’è anche una parte della somma necessaria, perché a maggio del 2020 la Provincia aveva assegnato a Palazzo Rosso 130 mila euro per la sistemazione delle frane a San Francesco e Borgo Pra.
La prima grossa colata di fango a San Francesco, infatti, cadde nell’estate del 2019: i piedi allora affondavano in almeno 10 centimetri di fango. Ci vollero le ruspe per portare via tutto il materiale che era sceso dopo un violento acquazzone. Ma da quindici anni il versante scaricava materiale ad ogni temporale violento. Poi ce ne furono altre due, sempre nel 2019 e l’anno successivo.
I residenti da allora attendono che il versante che inizia a Cavarzano, all’incrocio fra via Frigimelica e via viale Strasburgo, venga sistemato.
«Non posso dare una tempistica», continua Roccon. «Tutto dipende dalla disponibilità di risorse. L’area, inoltre, in parte è demaniale e quindi anche per intervenire sugli alberi dobbiamo aspettare».
Il Comune però c’è, assicura Roccon: «Riprenderemo in mano il progetto e cercheremo di trovare una soluzione per fare un intervento definitivo. Dovremo anche sistemare i teli che erano stati posizionati, e che domenica si sono strappati».
Domenica Roccon è stato anche al centro commerciale Veneggia, dove si sono allagati i parcheggi, e nelle attività della zona, e a Cavarzano, dove sono finiti sott’acqua garage e cantina di una casa in via della Rivetta: «Abbiamo mandato subito la Protezione civile per aiutare i residenti a liberare i locali dall’acqua», conclude Roccon. «Sono state sommerse anche due macchine. L’acqua è scesa da Col Fiorito, si è incanalata in un terreno e poi lungo via Pietriboni per andare ad allagare questa abitazione in via della Rivetta».
I commenti dei lettori