Bimba nata morta al San Martino, tre indagati in ospedale. L’Ulss dà sostegno psicologico ai genitori
Ipotesi di omicidio colposo a Belluno per il medico e due ostetriche che erano in sala parto quando la donna ha avuto un’emorragia
Gigi Sosso
Bimba venuta alla luce senza vita al San Martino: tre gli indagati per omicidio colposo. Il sostituto procuratore Simone Marcon ha iscritto nel registro un medico e due ostetriche in servizio nel reparto di Ostetricia e ginecologia e disposto l’autopsia sul corpo della piccola, per stabilire le cause del decesso ed eventuali profili di responsabilità da parte dei sanitari, che erano presenti in sala parto e hanno seguito tutte le varie fasi. L’Ulss 1 Dolomiti, intanto, ha messo a disposizione di mamma e papà tutto il supporto psicologico, di cui possono avere bisogno, in un momento così difficile e doloroso.
I genitori sono una coppia sulla trentina di nazionalità moldava, che vive ormai da qualche tempo a Sedico. Un anno e mezzo fa avevano avuto un figlio maschio con il taglio cesareo. Stavolta, invece, erano pronti ad accogliere una bimba.
La donna aveva trascorso una gravidanza senza problemi e tutte le indagini diagnostiche, compresa l’ultima ecografia, erano state del tutto incoraggianti: la bambina era sana e vivace e, secondo una prima ricostruzione, venerdì mattina anche la fase del travaglio non aveva sofferto complicazioni. È al momento di dare alla luce il feto con parto naturale, che si è verificata un’emorragia, alla quale è seguita la morte. I medici non sono riusciti a salvarlo e ora bisognerà capire perché.
A distanza di una settimana, la madre è ancora ricoverata nell’ospedale cittadino e anche il padre non è stato bene, nelle ore successive alla tragedia. I due si sono rivolti all’avvocato di fiducia Anna Casciarri, che ha presentato una denuncia, nella quale si descrivono i fatti accaduti e si chiede di chiarire cosa possa essere successo e perché si sia scelto di procedere con il parto naturale, a distanza di poco tempo da un taglio cesareo.
La prima impressione dello stesso legale è che il problema possa essere stato proprio questa soluzione, ma è chiaro che dovranno essere i medici a esprimersi con la necessaria competenza. Secondo gli specialisti, l’utero che ha già subito un cesareo in passato presenta ovviamente una cicatrice, nella quale può esserci stata una riduzione della sua elasticità, rispetto al tessuto uterino sano. E questo è inevitabilmente causa di un aumento del rischio di rottura, durante le contrazioni del travaglio.
La Procura della Repubblica di Belluno si è mossa immediatamente e ha delegato la polizia giudiziaria all’acquisizione delle cartelle cliniche della donna. In questo momento, gli indagati sono tre, ma il loro numero può essere destinato a crescere o a diminuire, a secondo delle risposte che daranno i primi esami e quelli già programmati per le prossime ore. È stata disposta l’autopsia, che sarà eseguita all’inizio della prossima settimana. L’accertamento dovrà stabilire principalmente la causa della morte della bambina e se ci possano essere state delle responsabilità dei sanitari, che si sono occupati della donna fra il travaglio e il parto.
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