Festa a Garna per il mezzo secolo dei vigili del fuoco volontari dell’Alpago
Sotto i riflettori l’impegno ininterrotto a favore della gente. Benedetto un nuovo mezzo assegnato al distaccamento
Ezio Franceschini
Tra la gente, per la gente. Sono le parole che più hanno sottolineato lo spirito della grande festa che ieri a Garna ha celebrato i 50 anni del distaccamento dei vigili del fuoco volontari dell’Alpago, organizzata dall’Aps Amici dei pompieri dell’Alpago.
Molte le autorità intervenute a ringraziare i volontari dell’anti incendio per un traguardo importante che suggella mezzo secolo di impegno a favore della comunità. Dalla Regione, con l’assessore alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, alla Provincia con il presidente Roberto Padrin, ai tre sindaci della conca alpagota e l’Unione montana, assieme al direttore interregionale dei vigili del fuoco del Veneto e Trentino Alto Adige Loris Munaro e al comandante provinciale Antonio Del Gallo.
Tutti hanno ringraziato per il servizio che ogni anno i volontari rendono alla popolazione del vasto territorio che va da Tambre a Santa Croce e non solo, visto che, in caso di necessità, il loro aiuto al corpo nazionale dei vigili del fuoco si estende anche al resto della provincia.
Nel ripercorrere le tappe di un sodalizio solido e coeso, molti sono stati gli interventi sotto al tendone, gremito di persone e di volontari anche di altre associazioni, dove sono stati ricordati i nomi dei precedenti capo distaccamento, fautori di un percorso che negli anni ha visto molti volontari passare al corpo permanente dei vigili del fuoco. Un particolare elogio è stato attribuito a Leandro Casagrande, a cui è stata donata una targa per l’opera di consolidamento del gruppo agli albori della sua attività. Menzione d’onore anche per le volontarie che fanno parte del gruppo e che, come ha sottolineato il sindaco di Tambre, Sara Bona, partecipano all’attività anche di altre associazioni di volontariato facendosi carico di un altro importante impegno, dopo quello inerente la famiglia.

«Volontari sì, ma anche professionisti», ha sottolineato il sindaco di Chies, Gianluca Dal Borgo, mentre Alberto Peterle, in veste di sindaco di Alpago e presidente dell’Uma, ha ricordato l’aiuto prezioso che i volontari forniscono alle istituzioni «che senza di loro farebbero fatica anche a esistere».
Padrin ha definito il gruppo «un seme che in 50 anni ha germogliato e dato ottimi frutti», mentre Bottacin ha fatto presente come i vigili del fuoco volontari facciano parte «di un sistema complesso come la Protezione civile e siano nati prima ancora della fondazione del corpo nazionale».
Dopo la cerimonia di apertura si è passati alla benedizione da parte di don Moreno di un nuovo mezzo in dotazione al gruppo, quindi si è potuto assistere ad alcune manovre dimostrative e simulazioni d’intervento che hanno visto protagonisti i volontari dell’Alpago ma anche quelli di Longarone, del Basso Feltrino e di Selva di Cadore.

Attualmente i vigili del fuoco volontari dell’Alpago contano 12 volontari di cui 2 sono donne e il loro capo distaccamento è Daniele Casonato. I mezzi in dotazione sono 4, compreso l’ultimo arrivato, sponsorizzato da istituzioni e società pubbliche. La media degli interventi si aggira sugli 80 all’anno, con punte oltre i 100. L’età media si aggira sui 35-40 anni, e Walter, il più “anziano”, ne ha 54.
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