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Notte di violenza a Pieve di Cadore: giovane accoltellato in pieno centro

Testimoni parlano di una rissa scoppiata tra gruppi diversi. Ieri i carabinieri hanno interrogato una ventina di ragazzi

Irene Aliprandi
Aggiornato alle 2 minuti di lettura
La zona dove è avvenuto l’accoltellamento in centro a Pieve di Cadore 

È fuori pericolo ma presenta ferite importanti il giovane di 28 anni accoltellato nella notte tra sabato e domenica in centro a Pieve di Cadore. Il fatto è avvenuto attorno alle 2.30, nei pressi del bar ex gelateria e del supermercato e sulle circostanze stanno indagando i carabinieri, ma ci sono ancora diversi aspetti da chiarire. Secondo alcune testimonianze, l’altra notte a Pieve di Cadore c’era un discreto movimento per la concomitanza di alcune feste private e ad un certo punto, in centro, si sono incrociati gruppi diversi di giovani sia residenti a Pieve che provenienti da fuori. Cosa abbia scatenato la lite non è ancora chiaro, ma qualcuno aveva con sé un coltello e non ha esitato ad usarlo infierendo con violenza sul 28enne, un ragazzo di origini rumene residente in paese proprio vicino a dove è stato accoltellato.

Nel giro di pochi minuti sul posto è arrivata l’ambulanza che ha trasportato il ferito all’ospedale Giovanni Paolo II e sono intervenuti i carabinieri che hanno iniziato ad identificare i presenti e a raccogliere le prime informazioni.

La sfilata dei testimoni, o comunque di persone che potrebbero essere a conoscenza dei fatti, è proseguita ieri mattina, quando nella caserma dei carabinieri sono stati sentiti diversi giovani, a quanto pare almeno una ventina. In centro ci sono anche alcune telecamere di videosorveglianza e i filmati sono al vaglio dei militari nella speranza che risultino utili a ricostruire la dinamica della rissa e soprattutto l’identità dell’aggressore.

Nel frattempo però in paese c’è forte preoccupazione e gli esercenti dei locali pubblici chiedono che i controlli da parte delle forze dell’ordine vengano rafforzati, perché la situazione si sta facendo sempre più calda.

Apprensione anche da parte dell’amministrazione comunale, come spiega la sindaca, Sindi Manushi: «Purtroppo negli ultimi mesi abbiamo avuto notizia di diversi episodi spiacevoli, ma stavolta siamo di fronte a un fatto molto violento e di estrema gravità. C’è un brutto giro e siamo molto preoccupati perché una violenza di tale intensità non si era mai vista». Finora, infatti, si erano registrate liti e risse nate soprattutto in un contesto di eccessivo consumo di alcol, ma il fatto che qualcuno vada in giro armato di coltello lascia ipotizzare che ci sia ben di più in ballo.

«L’eccessivo consumo di alcol ha causato diverse risse quest’estate, quasi tutte nel cuore della notte sia a Pieve che in altre località del Cadore», prosegue la sindaca, «ma non c’è un vero e proprio filo conduttore, non si parla di baby gang perché sono stati coinvolti tanto i ragazzini quanto gli adulti, gente del paese come persone provenienti da fuori. L’abuso di alcol è l’unico elemento ricorrente e questo dispiace, perché evidenzia in maniera allarmante un disagio importante soprattutto tra i giovani. La mancanza di fonti di divertimento sano crea malcontento tra i giovani e a questo disagio va cercata una soluzione». L’amministrazione comunale si sta impegnando attraverso il dialogo con le scuole: «Abbiamo aperto un tavolo con le scuole che verrà riattivato ora che le lezioni sono ripartite, ma vanno coinvolte anche professionalità specifiche come gli psicologi e serve un confronto con i colleghi amministratori degli altri Comuni».

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