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Teatro Stabile del Veneto: presentata la stagione 2023-24

Dalle platee rinnovate si assisterà a 13 nuove produzioni, 39 spettacoli e oltre 400 alzate di sipario

Nicolò Menniti-Ippolito
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

La presentazione della stagione al Teatro Verdi di Padova (foto Bianchi) 

 

Nel segno di Giorgio, inteso come Giorgio Ferrara, il direttore artistico dello Stabile del Veneto che aveva preparato la nuova stagione ma è morto prima di poterla varare definitivamente. A terminare il suo lavoro è stato lo Stabile tutto, in attesa di una nuova nomina che non arriverà però prima di ottobre. Così sul palcoscenico del Verdi per presentare i tre cartelloni dello Stabile, quello del Verdi di Padova, del Goldoni di Venezia, del Mario Del Monaco di Treviso sono saliti il presidente dello Stabile, Giampiero Beltotto e Annalisa Carrara consigliera di Amministrazione delegata alla produzione.

L’immagine che riassume il cartellone complessivo dei tre teatri di quest’anno, che si intitola “Tutta un’altra storia”, è una sedia rossa, a rappresentare simbolicamente la centralità dello spettatore, ma anche, pragmaticamente, il rinnovo delle sale storiche che parte proprio dalle poltrone. Sono due elementi, quello creativo e quello pragmatico che dominano le scelte della stagione, così come è stata raccontata da Beltotto e Carrara con il supporto anche di attori come Alessandro Preziosi, Eva Robin’s, Andrea Pennacchi registi come Lucia Calamaro, Andrea Chiodi e (in filmato) Pier Luigi Pizzi e Giorgio Sangati.

Tutti protagonisti di nuove produzioni dello Stabile veneto.

Partiamo dal titolo, “Tutta un’altra storia” che gioca su due elementi. Quello pragmatico indica un nuovo inizio, perché lo Stabile del Veneto Carlo Goldoni è tornato, dopo un triennio di purgatorio, ad essere uno dei sette Teatri Nazionali, grazie agli ottimi numeri raggiunti in termini di produzione, di spettacoli, di pubblico, di lavoro per artisti e tecnici.

Ma un nuovo inizio anche perché la scommessa del prossimo triennio – ha detto Beltotto – è quella di affiancare alla quantità anche una analoga qualità. Insomma, se già oggi lo Stabile Goldoni è ai primi posti, anche tra i teatri nazionali, per molte voci economiche, lo deve diventare anche per la qualità degli spettacoli. I 96 mila spettatori, i più di 4 mila abbonati dello scorso anno meritano uno sforzo supplementare che sarà portato avanti grazie anche all’incremento dei fondi regionali (come ricorda l’assessore regionale Corazzari) e del supporto dei tre comuni interessati.

Le nuove produzioni saranno 13, gli spettacoli nei cartelloni principali 39, le alzate di sipario ancora superiori alle 400 e passa dello scorso anno. Ovviamente quello presentato (ma a partire da oggi ci saranno anche le presentazioni pubbliche nei tre teatri) è solo il cartellone degli spettacoli principali, cui si aggiungeranno nelle prossime settimane molte altre rassegne minori a completare il quadro. Perché l’obiettivo più volte ribadito è quello di fare una stagione che sia intergenerazionale, ma anche capace di mescolare i generi teatrali, di far convivere stili registici diversi, di coinvolgere attori di diversa formazione.

E allora, i contenuti. Come sempre non si tratta di cartelloni copia incolla, anche se alcuni spettacoli saranno ospitati in tutte e tre le sedi. Fra le 13 nuove produzioni o coproduzioni ecco “Aspettando Re Lear”, rilettura shakespeariana con Alessandro Preziosi. Poi un ritorno al teatro classico con la “Lisistrata” di Aristofane per la regia di Giorgio Sangati. Non manca Goldoni, con “Gli innamorati” per la regia di Andrea Chiodi, mentre Marco Balliani e Andrea Pennacchi reinventeranno un Arlecchino al confine tra modernità e tradizione. “L’ispettore generale” di Gogol è affidato alla coppia formata da Leo Muscato e Rocco Papaleo, mentre Marco Tullio Giordana e Luigi Lo Cascio firmano “Pa’” incentrato sulla poesia di Pasolini.

Il decano dei registi italiani, l’ultranovantenne Pier Luigi Pizzi, proporrà “I parenti terribili” di Cocteau, mentre scritture molto personali saranno quelle di Marco Paolini col nuovo spettacolo “Boomers”, che sarà in tutti e tre i teatri, quella di Stefano Massini con “L’interpretazione dei sogni” e quella di Lucia Calamaro con “Tipi umani seduti al chiuso”.

Due i testi contemporanei del teatro inglese: “The City” di Martin Crimp diretto da Jacopo Gassman e “Il corpo di Eizabeth” di Hella Hickson per la regia di Elio Capitani.

Oltre alle produzioni tanti gli spettacoli ospiti, con attori come Umberto Orsini, Silvio Orlando, Franco Branciaroli, Anna Bonaiuto ma anche nomi popolari come Neri Marcoré, Claudio Bisio, Teresa Mannino senza dimenticare i registi: da Emma Dante a Roberto Andò, da Walter Malosti a Veronica Cruciani.

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