Pellicola al latte al posto della plastica: ecco l'imballaggio commestibile
I primi test effettuati negli Usa dimostrano che ha una capacità di conservare i cibi 500 volte superiore ai materiali oggi in uso. In commercio entro tre anni, potrebbe segnare una svolta anti inquinamento
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BIODEGRADABILE, commestibile, non inquinante. Non è fantascienza ma i nuovi imballaggi che andranno a sostituire la plastica, in un futuro non troppo lontano. Una nuova pellicola ottenuta con le proteine del latte è stata realizzata dai ricercatori del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti. A presentare i risultati dei primi test al congresso della Società Americana di Chimica (ACS) sono state Peggy Tomasula e Laetitia Bonnaillie, a capo del team che ha effettuato la sperimentazione. "La pellicola fatta con le proteine del latte è anche molto efficace nel bloccare l'ossigeno (500 volte di più, ndr), garantendo una migliore conservazione dei cibi nella catena della distribuzione e riducendo di conseguenza gli sprechi", ha spiegato Tomasula illustrando le proprietà del film che andrebbe a sostituire quello in platica utilizzato per proteggere i cibi.
Ecologica e commestibile: ecco la pellicola di latte
Il nuovo materiale, che all'inizio sembrava troppo ''sensibile'' all'acqua, è stato potenziato con la pectina estratta dai limoni, che l'ha reso più resistente all'umidità e alle alte temperature. Anche il sapore, che al momento non è proprio il massimo, potrà essere migliorato con l'aggiunta di additivi e vitamine.
La fase di produzione è già cominciata, anche se è appena agli inizi, con una prima linea di produzione avviata in una piccola azienda texana, ma già altre aziende stanno guardando con interesse ai nuovi imballaggi. Tanto che i ricercatori prevedono che le prime pellicole al latte possano arrivare sul mercato nell'arco dei prossimi tre anni, risolvendo uno dei maggiori problemi legati alle confezioni in plastica, vale a dire l'accumulo di tonnellate di rifiuti non biodegradabili, che occupano le discariche per anni.
Le uniche pellicole simili, ossia biodegradabili e commestibili, finora in commercio sono ottenute dall'amido delle patate. Ma queste sono più porose e lasciano penetrare più ossigeno, con scarsi risultati sulla capacità di conservare i cibi a lungo. A confronto, i pori delle pellicole ottenute dal latte, utilizzando la caseina, sono molto più piccoli e riescono a proteggere meglio i cibi.
La bioplastica nata dagli scarti del latte
Una plastica alternativa creata a partire dal latte di scarto. È il progetto realizzato da Tessa Silva-Dawson, studentessa di design al Royal College of Art di Londra. Scaldato il latte e ottenuta la cagliata, la designer l'ha essiccata e aggiunta a un plastificante naturale, ottenendo così un materiale modellabile, con le stesse capacità della plastica sintetica foto: Tessa Silva-Dawson
Tra le prime applicazioni c'è il confezionamento di cibi in porzioni singole, ha detto Bonnaillie. Un altro vantaggio della plastica derivata dal latte è che può essere applicata come uno spray su cibi meno resistenti al contatto con l'umidità, come i cereali, oppure per conservare in modo ideale la pizza, evitando che il condimento si disperda.