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Un fiume di plastica su foche e orsi polari: così soffochiamo l'Artico

Il fenomeno studiato dai biologi durante una spedizione artica. Il problema è drammatico anche nel Mediterraneo. Se ne parlerà al G7 ambiente. In Italia Castalia lancia il progetto Sea Sweeper, lo "spazzino del mare": reti di nylon per bloccare i rifiuti galleggianti alle foci dei fiumi

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ROMA - Stiamo seppellendo di plastica orsi polari e foche. Il gioco delle correnti spinge un fiume di buste, bottiglie, reti da pesca e altri rifiuti galleggianti verso le coste della Groenlandia e della Scandinavia. Lo ha scoperto durante una spedizione nell'Oceano Artico, con una certa sorpresa per le dimensioni del fenomeno, un team di biologi guidato dallo spagnolo Andrés Cózar. I dati sono stati pubblicati su Science Advances.

Ogni anno si riversano in mare 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica che cominciano subito la loro azione devastante soffocando delfini e tartarughe e poi continuano a far danno frammentandosi in particelle sempre più piccole che spesso sono scambiate per cibo e ingerite dai pesci che finiscono sulla nostra tavola.

Il problema è particolarmente consistente in alcune aree del pianeta e il Mediterraneo è tra queste. Tanto che il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha annunciato la nascita di una task force per fronteggiare l'invasione della plastica. Undici Paesi hanno già aderito e l'iniziativa sarà rilanciata il 10 giugno, a Bologna, al G7 ambiente.

Il marine litter, ha spiegato Galletti, "ha assunto un'importanza sempre più strategica, essendo ormai globalmente riconosciuto come una delle principali minacce non solo per gli ecosistemi ma anche per la crescita sostenibile dei nostri Paesi". Il ministro ha inviato al direttore esecutivo dell'Unep, Erik Solheim, una lettera di adesione alla campagna Clean Seas. L'Italia è stata all'avanguardia nella legislazione contro la plastica usa e getta non biodegradibile e dal 2012 gli shopper non compostabili sono stati messi al bando (anche se la produzione illegale non è stata ancora stroncata). Ma siamo anche al terzo posto come inquinatori, dopo Turchia e Spagna. Il consorzio Castalia, partner del ministero dell'Ambiente nella lotta contro l'inquinamento marino, ha però presentato il progetto Sea Sweeper, lo "spazzino del mare", un sistema di reti di nylon fisse che forma una barriera galleggiante alla foce dei fiumi per intercettare i rifiuti di plastica senza interferire con l'ecosistema fluviale e con il passaggio della fauna.

Il Sea Sweeper potrebbe abbattere drasticamente questo tipo di inquinamento visto che l'80% delle 731 tonnellate di rifiuti di plastica che ogni giorno finiscono nel Mediterraneo (secondo l'Unep questi numeri raddoppieranno entro il 2025) viene trasportato dai fiumi.