
LEGGI Una nuova cultura dell'ambiente di MARIO CALABRESI
Nel momento in cui la consapevolezza dell'emergenza di salvare il Pianeta dall'inquinamento di plastica e microplastiche è stata raggiunta al livello globale, ben venga l'assunzione di responsabilità da parte di aziende e rivenditori, purché non resti una promessa. Come quella di Coca-Cola e Asda che, si spera lo facciano sul serio, si sono incamminati sulla retta via per eliminare gli imballaggi usa e getta a favore di un nuovo e più virtuoso design delle confezioni. Un esempio seguito anche da colossi delle vendite come Marks & Spencer o Procter & Gambles che si dicono pronti a rendere il packaging dei loro prodotti riciclabile. I primi passi per disincentivare l'uso della plastica sono stati fatti. Ora la legge dovrà fare il resto perché entro il 2025 gli imballaggi diventino appunto riutilizzabili, riciclabili o compostabili al 100%, il 70% venga effettivamente riciclato e il restante packaging in plastica contenga il 30% di materiale riciclabile; gli imballaggi di singoli prodotti vengano eliminati del tutto. Entro l'estate saranno annunciati nuovi provvedimenti per incentivare l'economia circolare basata su riuso e riciclo del packaging. E se consideriamo che il 95% degli imballaggi - che sono buona parte degli 8,3 miliardi di tonnellate di rifiuti sparsi ovunque - ora risulta utilizzato solo una volta (dati Ellen MacArthur Foundation), la speranza è di cominciare a liberare prima possibile il globo terracqueo perché torni a respirare.