
Dei ricercatori vincitori del finanziamento in Italia, quattro lavorano all'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), due all'università Federico II di Napoli, due all'università Bocconi, e gli altri a Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, nelle università di Ferrara, Padova, Pavia, Trento, Genova, Università Cattolica del Sacro Cuore, Ospedale San Raffaele, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
In generale le ricerche finanziate dall'Erc saranno condotte in 24 paesi, con Germania, Regno Unito e Paesi Bassi che ospitano il maggior numero di progetti, rispettivamente 73, 64 e 53. E' un record anche la nazionalità dei 408 ricercatori, che arrivano da ben 51 Paesi, da Taiwan a Cuba, e circa 20 si trasferiranno in Europa. Questo, secondo il presidente del Consiglio europeo della ricerca Jean-Pierre Bourguignon, "ci ricorda che la scienza non conosce confini e che il talento si trova ovunque. È essenziale che, per il suo futuro sviluppo di successo, l'Unione europea continui ad attrarre e sostenere ricercatori eccellenti da tutto il mondo. All'Erc siamo orgogliosi di contribuire a questo obiettivo sostenendo alcuni dei più audaci talenti scientifici".
Molto vari anche i campi di studio dei vincitori, quasi tutti impegnati in ricerche di frontiera, da come il cibo presente nelle foreste potrebbe fornire una soluzione alla fame nel mondo; a come le aziende high tech vendono i loro prodotti e cercano la fiducia dei consumatori, fino ai cambiamenti climatici e livello degli oceani.
"I ricercatori hanno bisogno di libertà e sostegno per seguire la loro curiosità scientifica se vogliamo trovare le risposte alle sfide più difficili della nostra epoca e del nostro futuro" ha osservato Carlos Moedas, commissario europeo per la Ricerca, la scienza e l'innovazione. "Questa - ha aggiunto - è la forza dei finanziamenti che l'Ue offre attraverso il Consiglio europeo della ricerca: un'opportunità per scienziati eccezionali di perseguire le loro idee più audaci".