
Un milione di km quadrati
"L'ozono è un gas naturale e protettivo che si trova nella stratosfera e protegge la vita sul pianeta dalle radiazioni ultraviolette del Sole. Il ben noto buco nell'ozono si forma ogni anno durante l'autunno in corrispondenza dell'Antartide", spiega Diego Loyola del Centro aerospaziale tedesco. Il team ha utilizzato i dati dello strumento Tropomi, integrato nel satellite Copernicus Sentinel-5P, per analizzare un'insolita riduzione nei livelli dell'ozono in atmosfera sull'Artico."Sono stati già individuati in passato dei piccoli buchi nel Polo Nord, ma quest'anno la riduzione è molto più sostanziosa rispetto al solito. Con il suo milione di chilometri quadrati, il buco in Artico è comunque molto ridotto rispetto alla voragine del Polo Sud, che si estende per circa 20-25 milioni di chilometri quadrati con una durata media di 3-4 mesi", prosegue il ricercatore. "Sebbene in entrambi i poli si verifichino perdite di ozono durante l'inverno, l'esaurimento in Artico è significativamente inferiore rispetto a quanto avviene in Antartide".
"I forti venti che fluiscono intorno al Polo Nord hanno intrappolato l'aria fredda nel cosiddetto 'vortice polare' e alla fine dell'inverno polare, la luce in Artico ha provocato una deplezione di ozono insolitamente forte, causando un assottigliamento dello strato del gas", aggiunge ancora Loyola, specificando però che gli esperti si aspettano che il buco si chiuda a metà aprile 2020.
"I dati raccolti da Tropomi ci permettono di monitorare i livelli di ozono dallo spazio", commenta Claus Zehner, responsabile della missione Esa Copernicus Sentinel-5P.