

Secondo Louise Sime, coordinatrice dello studio, ci sono molti fattori da considerare: "Possiamo avere una migliore comprensione del futuro guardando indietro all'ultimo periodo caldo della Terra, iniziato 130.000 anni fa, e molto più caldo di oggi". Secondo questo nuovo modello, l'Artico è stato molto probabilmente senza ghiacci nelle estati dell'ultimo periodo interglaciale, e ciò è stato aumentato dalla presenza dei cosiddetti melt ponds o stagni di fusione, cioè le pozze di acque libere che si formano sul ghiaccio marino nei mesi più caldi di primavera ed estate, che riducono la riflettività della superficie e assorbono molta più radiazione solare del terreno ghiacciato.

Alcuni studi hanno mostrato che questi stagni aumentano lo scioglimento dei ghiacci circostanti e la potenziale fioritura del fitoplancton nell'oceano, rendendo i ghiacci marini più instabili e causando fratture. Se quanto avvenuto in passato con questi stagni accadrà in futuro, secondo i ricercatori i ghiacci marini artici spariranno tra il 2035 e 2086. Questo studio, precisano i ricercatori, non è una misura diretta del ghiaccio sciolto oggi, ma una previsione basata su ciò che è accaduto in passato e di quanto si sa ora sui fattori climatici.