Il Consiglio nazionale della Green Economy organizza gli Stati Generali della Green Economy, evento con cui si apre la manifestazione.Stati generali ai quali prenderanno parte circa 70 realtà tra aziende, organizzazioni di imprese e associazioni e sono previsti oltre 120 fra incontri virtuali, conferenze e workshop scientifici e di politica economica ed energetica. Sul tavolo tantissimi temi da affrontare, soprattutto legati alla salute del Pianeta e al futuro per affrontare le nuove sfide che ci pone l'emergenza pandemia. In particolare, durante le due settimane di confronto, si discuterà sul come utilizzare i fondi Next Generation Ue e del Recovery Fund nel cammino verso la neutralità climatica e al centro del dibattito ci sarà un pacchetto concreto di proposte, avanzato dal consiglio nazionale, per mettere un "green deal al centro del piano di rilancio per Italia per non subire l'emergenza e puntare su una nuova fase per la green economy".
Agli stati generali della green economy prenderanno parte Sergio Costa, ministro dell'Ambiente, Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, Vincenzo Amendola, ministro per gli Affari europei, Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e diversi altri rappresentanti di governo, parlamento e istituzioni europee.
Durante l'apertura dell'evento sarà presentata la relazione 2020 sullo stato della green economy in Italia e il pacchetto di proposte che hanno l'obiettivo di contribuire a tradurre le potenzialità del nuovo contesto in misure per lo sviluppo degli investimenti: la relazione, in particolare, farà il punto su sei settori strategici della green economy, registrando le loro difficoltà in quest'anno della pandemia.
"In Italia occorre triplicare il fotovoltaico entro il 2030"
Nell'evento di apertura di Key Energy (nell'ambito di Ecomondo 2020) viene presentata una ricerca del Politecnico di Milano sullo stato dell'arte delle energie rinnovabili in Italia, con una proiezione da qui al 2030 e al 2050. "La ricerca – riassume l'ing. Gianni Silvestrini, direttore scientifico della manifestazione di IEG – oltre ad un'accurata analisi del contesto italiano sul fronte delle energetico e delle emissioni, presenta anche delle interessanti elaborazioni sul possibile percorso connesso ai nuovi ambiziosi obiettivi climatici al 2030 proposti dalla UE. Per riuscire a più che triplicare l'attuale potenza fotovoltaica e più che raddoppiare quella eolica occorre con un netto cambio di passo dal punto di vista autorizzativo". "Per raggiungere l’attuale obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni di GHG (-40% rispetto al 1990), all’interno del Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) - spiega Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano - sono stati definiti gli obiettivi che fissano per il nostro paese il target di generazione elettrica da fonti rinnovabili al 55% per il 2030. Tale obiettivo sarà raggiungibile prevalentemente attraverso uno sviluppo dell’eolico e del fotovoltaico che dovranno installare una capacità complessiva rispettivamente di 19,3 GW e 52 GW. Con la nuova proposta da parte della Commissione Europea di innalzare la soglia di riduzione delle emissioni al 55%, tali obiettivi andranno ridefiniti. Per l’industria energetica un ulteriore riduzione delle emissioni significa un incremento della capacità di rinnovabili da installare. Se si dovesse spingere la quota di produzione di energia elettrica da rinnovabili al 65%, la capacità complessiva per l’eolico e il fotovoltaico dovrebbe raggiungere rispettivamente 23,8 GW e 68,4 GW".
Fra questi settori per esempio si farà un bilancio sul comparto energia, con il primo semestre del 2020 che è stato caratterizzato da un calo della domanda energetica senza precedenti e che si è tradotto anche in una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra (nel primo semestre sono diminuite del 17% rispetto allo stesso periodo del 2019). Focus anche sulle rinnovabili, che continuano a crescere, con circa un più 3% nel primo semestre, anche se calano investimenti nel fotovoltaico ed eolico. In tema rifiuti, calo del 25% nella produzione di quelli speciali rispetto all'anno precedente, mentre quelli urbani hanno avuto una flessione minore fra il 10 e il 14% e permangono problemi nel riciclo dovuti a riduzione dell'attività degli impianti e disagi relativi allo stoccaggio. Se si guarda all'agroalimentare, da sottolineare invece le sofferenze del settore a causa del calo dell'export, ristorazione e turismo sempre legate al Covid-19, con un 2020 in cui si si prevede una contrazione degli acquisti agroalimentari di circa 24 miliardi di euro. Infine uno sguardo alla mobilità che sta cambiando, con cali del trasporto pubblico e ferroviario e l'aumento delle vendite di biciclette e auto elettriche (ad aprile boom di acquisti, 12,1% del totale venduto). "La green economy non è solo un'economia decarbonizzata - ha spiegato Edo Ronchi del Consiglio nazionale della green economy nell'introdurre l'evento- ma è anche competitiva perché circolare nell'uso di risorse scarse e punta a rafforzare la nostra bioeconomia rigenerativa".
Infine, tra gli appuntamenti chiave organizzati dal comitato scientifico di Ecomondo, quello sulle strategie messe in atto per liberare il Mediterraneo dai rifiuti plastici pensato insieme ai produttori e aziende di lavorazione della plastica, ma un incontro relativo alla missione "mare" in cui si parlerà di Green Deal e crescita blu, e poi i focus sulla strategia "Farm to Fork", sulla cura del suolo, su gestione rifiuti e soprattutto su tutti gli impatti che il Covid avrà sul futuro dell'economia circolare e su quali strategie proporre per affrontarli.