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Segnali nel buio, il 'codice Morse' dei pesci torcia

Anomalops katoptron
Anomalops katoptron 
Un team di ricercatori svela l'uso di segnali luminosi per comunicare col banco. "E' come una Via Lattea nel mare", racconta l'esperto che ha osservato i pesci nel Pacifico
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Codici segreti, segnali luminosi nel buio, nelle profondità dell'oceano. La straordinaria biodiversità del nostro Pianeta, quella che stiamo perdendo a causa nostra, offre un altro spettacolo della natura finora poco indagato: segnali luminosi che i pesci torcia si scambiano, come fossero indicazioni lampeggianti di un codice Morse, nelle profondità degli oceani.


Segnali così chiari e precisi da influenzare il comportamento degli altri pesci nel banco. La scoperta è stata fatta di recente dai ricercatori della Ruhr-Universität Bochum che in diversi test in acquario e in profondità negli oceani hanno studiato i segnali luminosi di alcuni pesci, gli Anomalops katoptron, conosciuti come pesci torcia o pesci torcia elettrica. La caratteristica di questi pesci che vivono nell'Oceano Pacifico e si nutrono di zooplancton, è quella di avere un grande fotoforo a forma di fagiolo posto sotto l'occhio: grazie a questo sbattendo le "palpebre" sono in grado di emettere, grazie a batteri simbionti,  segnali luminosi per esempio per attrarre le prede.

Il team di ricercatori guidato da Peter Jägers e Stefan Herlitze del Dipartimento di Zoologia Generale e Neurobiologia della Ruhr-Universität Bochum ha  scoperto però - come raccontato in un articolo da poco pubblicato su Scientific Reports - che i segnali luminosi sono utilizzati anche come sorta di codici per comunicare con altri pesci del banco. "I nostri dati mostrano che i Pesci torcia elettrica sono attratti dai segnali luminosi emessi da altri membri del banco" spiega Jägers. Usano questi segnali in più occasioni, soprattutto per coordinare il comportamento dei vari pesci del banco quando la visibilità è scarsa. Grazie a intensità e frequenza, proprio come un codice Morse, i pesci torcia riescono così a parlarsi.
 


Riuscire ad osservarli mentre cacciano è un'esperienza unica. Questi pesci solitamente durante il giorno sono più appartati, fra rocce e anfratti, in acque scure e abbastanza profonde. Di notte però, "soprattutto quando c'è poca luna, fino a un migliaio di individui in banco si spostano verso acque superficiali per cacciare il plancton" ed è "una esperienza surreale vederli, come una Via Lattea nel mare", dice Jägers che ha avuto la fortuna di studiarli nel Pacifico.

Così per cercare di comprendere meglio i segreti di quei segnali luminosi tanto affascinanti, i ricercatori hanno studiato i pesci torcia in laboratorio: qui alcuni pesci meccanici sono stati usati in un enorme acquario per inviare digitalmente segnali luminosi simili a quelli degli Anomalops katoptron. Dopo una serie di test, che hanno compreso l'uso di telecamere a infrarossi per registrare i movimenti dei singoli esemplari, l'utilizzo di pesci artificiali singoli oppure in gruppo, e l'uso di differenti tipi e intensità di segnali luminosi, i ricercatori hanno osservato comportamenti differenti.
 

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Quando la luce lampeggiava i pesci si avvicinavano più velocemente. Sulla base dei test gli scienziati hanno dedotto che per i pesci torcia un lampeggiamento veloce è un segnale per compattarsi nel banco, un sistema di protezione per fare gruppo ed essere meno esposti ai predatori. Una teoria confermata poi anche nelle spedizioni effettuate nel Pacifico: sotto stress i pesci inviavano segnali luminosi lampeggianti in maniera rapida prima di raggrupparsi.
 
"Partiamo dal presupposto che la maggiore frequenza di lampeggiamento sia il segnale per seguire più da vicino gli altri membri del gruppo sotto stress" spiega Peter Jägers. "Nel nostro studio abbiamo così dimostrato per la prima volta che esiste un collegamento diretto tra i segnali comunicati visivamente in condizioni di luce limitate, come quelle prevalenti di notte o nelle profondità marine, e la formazione di banchi di pesci". La natura non finisce mai di stupirci.