Milano, il gin nasce in lavastoviglie: quattro giovani imprenditori e la distilleria creativa
Mariella Tanzarella
Gin Tonic
Si chiama Gìass, dal milanese "ghiaccio", ed è un London Dry all'italiana. Nato da poco, ha ottenuto la medaglia d'argento al San Francisco Wines and Spirits Competition. Seguici anche su Facebook
Aggiornato 2 minuti di lettura
C’è chi usa la lavastoviglie per lavare i piatti; corretto, ma un po’ banale. Qualcuno la adopera per cucinare (ce lo ha insegnato tempo fa Lisa Casali). Altri, oscar della creatività, ci hanno fatto nascere la base per un nuovo gin. Non è uno scherzo, ma una cosa molto seria. Tanto seria che ha portato dritti a San Francisco, sul podio di SFWSC, prestigioso concorso internazionale, cinque giovani milanesi, dotati di fantasia e tanta determinazione, con il loro gin battezzato affettuosamente Giàss, in milanese “ghiaccio”, omaggio alla loro città (e suggerimento: berlo “on the rocks”).
Una piccola distilleria
L’infusione delle erbe che ne costituiscono la base è stata ottenuta, le prime volte, nella lavastoviglie di casa. Andrea e Simone Romiti, Richard D’Annunzio, Francesco Niutta e Francesco Braggiotti, tutti di età compresa fra i 35 e i 39 anni, vengono da settori lavorativi molto diversi e abbastanza lontani dal mondo dei liquori. D’Annunzio è l’unico ad avere esperienze in qualche modo pertinenti, perché fa il barman.
Gli altri sono consulenti e manager/imprenditori. E si conoscevano già quando, durante Expo, i fratelli Romiti mettono in piedi (all’interno del piccolo villaggio del cibo allo Scalo Romana) un temporary per la vendita e la mescita di vino, che viene proposto anche in modo inusuale, come ingrediente di cocktail. Questa parte è affidata a Richard D’Annunzio, grande esperto di mixology, che ama fabbricarsi da sé gli elementi da mixare: materie prime ma anche blend e infusi. E siccome non ha attrezzature professionali, molte volte per far “maturare” le infusioni usa la lavastoviglie. Lo fa anche nel temporary, e i Romiti sono entusiasti dei risultati. Lo dicono agli amici Braggiotti e Niutta, cominciano a ragionare sul fatto che si deve fare qualcosa di più: "Richard dimostrava un tale talento e una tale passione che era un peccato sprecarli", racconta Andrea Romiti. "Così, finito il temporary, gli abbiamo chiesto di mettere a punto qualche cosa di speciale. Lui è un super appassionato di gin. Io prima di conoscere lui non avevo mai bevuto il gin, ma mi ha preso per mano e me ne ha spiegato le virtù: mi ha convinto".
È così che si decide l’impresa un po’ folle, provare a fare in proprio un gin totalmente nuovo. Cercano su Amazon e comprano un piccolo alambicco, "una cosa minima, da nemmeno duecento euro. Tre litri di portata, lo potevamo usare sui fornelli a casa". Seguono sei mesi di esperimenti, e di grandi cene e grandi bevute. Alla fine, si sceglie una formula, un mix speciale di erbe e altri ingredienti naturali. Cinque palati trovano un punto di accordo, l’equilibrio di un gusto che accontenta tutti: è nato Giàss, il gin di Milano. Il plus, dicono, è una maggiore ricchezza di componenti, di aromi, di suggestioni. A questo punto si cerca un vero distillatore, e si trova in Trentino Alto Adige, zona con una lunga tradizione nel settore. Si sceglie accuratamente anche il contenitore.
La bottiglia è cilindrica, "tipo vecchia farmacia". Vestita con un disegno ispirato lontanamente al pavimento della Galleria Vittorio Emanuele. Sull’etichetta c’è scritto Milan Dry Gin, "una forzatura un po’ spavalda", spiega Romiti, "per far capire che è un London Dry Gin, definizione di una categoria codificata di gin". E c’è l’immagine di una vedovella, la tipica fontanella milanese. Fanno qualche test tra amici, il Giàss piace a tutti. Ha una buona componente floreale, spiegano, ma anche amarognola e fruttata. In gergo: "C’è una parte classica, una floreale, una legnosa, una minerale, una fruttata, una citrata".Tutto in perfetta armonia.
A febbraio, Andrea scorre i siti della rete che parlano di gin e di concorsi e si imbatte nell’unico che non ha ancora chiuso le iscrizioni, il San Francisco Wines and Spirits Competition. Un mese e mezzo di pratiche burocratiche e finalmente il Giàss vola in America. A metà aprile la notizia, del tutto inaspettata: ha vinto la medaglia d’argento. Intanto, Giàss si acquista a Milano in un paio di luoghi (come Enoteca Cotti o Vino Vino), ma presto partirà l’e-commerce. E si degusta in Terrazza Triennale, Gino12 e pochi altri indirizzi: l’elenco sul loro sito e sui social.