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Argalà, il pastis che parla italiano e punta a conquistare i giovani

L'Argalà è un pastis totalmente made in Italy
L'Argalà è un pastis totalmente made in Italy 
Prodotto in maniera artigianale da due ragazzi di Boves, in provincia di Cuneo, contiene 35 ingredienti per un gusto più aromatico e meno dolce rispetto all'originale francese. Seguici anche su Facebook
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Può un liquore antico rivivere e conquistare anche le giovani generazioni? Si, se si ha lo spirito giusto e una grande passione. Quella che anima Enrico Giordana e Piero Nuvoloni-Bonnet, classe 1983, che dal 2011 producono l’Argalà, un pastis artigianale rigorosamente italiano. Tutto parte dai nonni: Piero, da bambino, accompagnava il suo a Grenoble, durante le vacanze estive, a prendere un bicchiere di pastis al bar; quello di Enrico, invece, era proprietario della Distilleria Giordana di Roccavione e gli ha trasmesso l’amore per questo mestiere. Dal sodalizio tra i due e dalla comune passione per la lavorazione e la trasformazione degli alimenti, è nata l’idea di produrre un pastis made in Italy. Ma di cosa parliamo? Di un liquore all’anice tipico della Provenza, uno di quei sapori vintage, un po’ demodè che i due ragazzi di Boves (Cuneo) hanno deciso di rilanciare con una formula nuova, arricchendolo e rendendolo appetibile anche a un target giovane.
Il nonno di uno dei due produttori era proprietario della Distilleria Giordana di Roccavione
Il nonno di uno dei due produttori era proprietario della Distilleria Giordana di Roccavione 
Rispetto a quello classico, è molto più aromatico e meno dolce – spiega Piero - ci siamo ispirati a quello francese, ma il nostro pastis è più legato al territorio dove viviamo, quello delle Alpi Marittime”. “È fatto con ben 35 ingredienti – rivela – tra anice, liquirizia, erbe di montagna, erbe aromatiche come melissa, salvia e rosmarino, e infine spezie, tra cui zenzero, cannella e noce moscata, che gli danno carattere”. Un gusto deciso caratterizza questo liquore di colore ambrato, con una gradazione di 45% vol., che non a caso si chiama Argalà, termine che nel dialetto locale indica una grande soddisfazione, quella pace dei sensi provata davanti ad una tavola imbandita e amici con cui brindare. “Una goduria tutta italiana che anche gli stessi cugini francesi hanno apprezzato”, aggiunge il giovane produttore.
Piero Giordana ed Enrico Nuvoloni-Bonnet
Piero Giordana ed Enrico Nuvoloni-Bonnet 
“Da bambino, all’ora dell’aperitivo, accompagnavo mio nonno in piazza. I suoi amici, presi dai loro discorsi, ci aspettavano sotto i portici. Saluti, strette di mano e ci si sedeva al solito tavolo: “Pastis!” dicevano quasi in coro. Poco dopo avveniva quella che per me era una vera e propria magia: il liquore ambrato nei loro bicchieri, con l’aggiunta di acqua fresca, cambiava colore e diventava bianco, come un bicchiere di nuvole”. Il ricordo di Piero spiega come si gusta la bevanda: un quarto di liquore e tre quarti di acqua e ghiaccio. Ma gli orizzonti ora si allargano. E l’Argalà svecchia l’immagine del digestivo, per diventare protagonista assoluto di molti cocktail. Tra i tanti, il “Nice” con pastis, lime, sciroppo e acqua.
Tutta la serie Argalà
Tutta la serie Argalà 
Argalà non è solo Pastis. I ragazzi di Boves hanno voluto differenziare la produzione e lanciare anche il bitter artigianale, il gin e il liquore di mele. La volontà è quella di utilizzare sempre materie prime di alta qualità e provenienti da agricoltura biologica. Nasce anche così il loro desiderio di crescere ulteriormente occupandosi anche di un’azienda agricola per coltivare direttamente erbe e piante aromatiche. Le stesse che poi andranno a plasmare i sapori intensi e unici dei loro prodotti.