Duemani nasce da un sogno vero, quello di Elena Celli, lucchese doc, studi di Marketing al Polimoda di Firenze, e di suo marito, l’enologo di fama internazionale Luca D’Attoma, fiorentino di Borgo San Lorenzo, desiderosi di trovare un luogo ideale dove creare vini dai loro vitigni preferiti: cabernet franc, syrah e merlot. E, dopo una ricerca attenta delle migliori condizioni climatiche e di terroir, nel 2000, la scelta è ricaduta su un tratto di costa toscana, tra Riparbella e Castellina Marittima, all’interno di un anfiteatro naturale: un luogo impervio, con predominanza di argilla e una forte presenza di sassi, incolto da anni e circondato dalla tipica macchia mediterranea.

Da qui, la messa a dimora delle vigne e la coltivazione con i rigidi principi della biodinamica, anche in tempi non sospetti, quando tutto questo non era una moda (se moda la si può considerare), ma un principio di ricerca scientifica per tutelare e arricchire l’ecosistema originale. Quattro anni dopo, i frutti del loro lavoro si rivelano subito in sei vini superbi.

In questi settimane è giunta la notizia del passaggio di proprietà – 13 ettari vitati per 42 mila bottiglie – al gruppo Tenute del Leone Alato, che, secondo l’ingegner Igor Boccardo, ad del gruppo, “Aggiunge all’attuale portfolio (780 ettari tra Piemonte, Veneto, e Friuli) un’azienda agricola di elevato valore reputazionale, tanto a livello nazionale quanto internazionale”. Una strategia pienamente condivisa con Elena Celli e Luca d’Attoma, quindi nel solco della continuità. Luca D’Attoma, infatti, resterà in azienda in veste di enologo consulente. (E il resto si vedrà... viene da aggiungere).

È lo stesso enologo a confermarcelo, parlando della vendita come di un atto naturale per poter continuare a vedere la sua creatura crescere ancora nel segno di nuovi investimenti. “È come un figlio che a una certa età deve per forza andare via di casa per poter crescere e non rimanere per sempre con una sola visione del mondo”.
Il Costa Toscana Syrah Rosè “Sì” è un vino che si presenta di colore buccia di cipolla carica che tende all’arancio. Al naso ha persino note di arancio e cedro candito, erbe aromatiche (timo, rosmarino, salvia). In bocca è equilibrato, setoso, elegante, sapido sul finale con trama molto fine.

Il Costa Toscana Rosso G.Punto 2020, che è stato fra i nostri Top Hundred dello scorso anno, a riassaggiarlo dopo quasi un anno ci fa dire che è pure cresciuto. È un grenache in purezza e si riconferma al vertice più alto. Ha colore rubino trasparente, al naso senti note di gomma, idrocarburi, e poi una profondità, con descrittori speziati fino all'incenso. È potente in bocca, con quelle note ematiche che si evidenziano dentro a un equilibrio fresco, rotondo. È un vino pazzesco, che fa salivare. Spettacolo. Vinifica per 6/7 mesi in orci di terracotta, per poi essere messo solo a decantare (no ad affinare) in barrique molto vecchie.

Il Costa Toscana Rosso Syrah “Suisassi” 2019 ha colore rubino impenetrabile e violaceo. Quindi confettura accompagnata da elegante freschezza. Il finale offre un’acidità pregnante. Fa fermentazione spontanea in barrique e tini troncoconici in rovere da 1.000 litri con follature manuali e attenzione al controllo della temperatura. Circa il 30% delle uve fermenta con i raspi. Resta in macerazione per 30 giorni, poi viene svinato e travasato. L’affinamento più di 22 mesi in barrique di rovere francese e tonneaux da 300 litri, 80% di legno nuovo e 20% di primo passaggio.
Il Costa Toscana “Altrovino” 2020 è ottenuto da egual parti di merlot e cabernet franc che fermentano spontaneamente e separatamente in tini di cemento a temperatura controllata e con rimontaggi, seguiti da 20 giorni di macerazione. Una parte del Cabernet Franc fermenta in anfore di terracotta da 500 e 600 litri, utili per amplificare i profumi floreali e fruttati delle uve. Quando il vino è assemblato, viene travasato in tini troncoconici di rovere francese per seguire un affinamento di 8 mesi. Questo è un rosso immediato: senti la frutta del merlot accanto a note balsamiche di eucalipto. Finale amarognolo, equilibrato. Molto lineare e serbevole.

Infine, una piccola verticale di tre annate del Costa Toscana Rosso “CiFra”, cabernet in purezza fermentato spontaneamente in tini di cemento a temperatura controllata con breve macerazione sulle bucce per 15 giorni. Dopo la svinatura, il vino ha continuato la sua maturazione nei tini di cemento. La vendemmia 2021 ha colore rubino molto denso; al naso note ematiche e verdi, in bocca è molto equilibrato, vellutato, setoso. Davvero grande questo millesimo! Il 2020 sembra avere una spinta fruttata maggiore al naso: è più caldo ma meno equilibrato, mentre il 2019 ha un corpo pieno e un tannino molto espressivo, ma la presenza di una eccessiva riduzione (forse era un problema di bottiglia) ci lascia sospendere il giudizio, che tuttavia è stato ad altissimi livelli su tutti i vini.

E con questo viatico, inizia a volare il leone dell’enologo Luca D’Attoma, sulle piste ambiziose del Leone Alato, che sta posizionando i propri vini (da non dimenticare l’Albarossa prodotta in Monferrato da Bricco dei Guazzi e l’Amarone in Valpantena da Costa Arente) tutti al top di gamma.
Duemani
loc. Ortacavoli, Riparbella (Pi)
tel. 0583.975048
Una bottiglia di Costa Toscana Rosso G.Punto 2020: 120 euro