Il mare Adriatico e le più alte vette dell'Appennino, una fascia collinare ricoperta di viti e ulivi e le campagne nelle quali si conservano le memorie, e i sapori, della transumanza. Sono solo alcune delle suggestioni che regalano Abruzzo e Molise nella nuova Guida di Repubblica Autostrade Gourmet. Oltre 100 i ristoranti segnalati tra le uscite dei 3 tratti che attraversano le due regioni. Per ogni spicchio di territorio, le segnalazioni su tutto il bello e il buono a portata di auto; il volume è così un compagno di viaggio che rende ogni spostamento, sia per piacere che per lavoro, una occasione di scoperta, con migliaia di indicazioni su tutto il Paese.
Ecco una selezione di consigli in terra abruzzese e molisana tra quelli presenti in Guida. A partire dalla A14. Viaggiando da nord, superata San Benedetto del Tronto, si arriva alla costa teramana. Val Vibrata e Teramo-Giulianova-Mosciano Sant'Angelo sono le prime insegne che conducono alle destinazioni di questo tratto di mar Adriatico, con destinazioni turistiche come Martinsicuro e Alba Adriatica. Quest'ultima località, soprannominata “spiaggia d'argento”, ospita la cucina di Massimiliano Capretta, al timone del ristorante l'Arca. La filosofia di cucina si chiama “Bio Cucina Mediterranea”. È il risultato di esperienze vissute dai titolari, un’idea di cucina dove si fonde la macrobiotica, la vegetariana, la nipponica e la tradizionale. Anche la cantina è strutturata seguendo la stessa linea della filosofia di cucina. Roseto degli Abruzzi è a un passo, così come, nel primo entroterra, il borgo di Montepagano, dove spicca la cucina gourmet del D.One. Lo chef Davide Pezzuto ha fatto della sua "cucina rurale" un’esperienza a tutto tondo tra mare, montagna e suggestioni orientali. Portano così la sua firma piatti come “Un mare di yogurt, gamberi bianchi, caviale" e “Tonno alla soia, maionese al wasabi, cipollotto al coppo" che fanno il paio con la pienezza di gusto degli spaghetti ai ricci di mare e tartufo nero e dei tortelli d’anatra con rapa rossa, nonché con la delicatezza di linguine, scampi e fiori di zucca. Sulla costa il relax è a Pineto e a Silvi Marina; in questo tratto di mare era solito fare le vacanze da bambino Mogol, che qui scrisse “La canzone del Sole”, destinata a un successo senza tempo con la voce di Lucio Battisti. Siamo ormai alle porte di Pescara, dinamica città costiera che ha dato i natali a Gabriele d'Annunzio ed Ennio Flaiano e sulla cui marina spicca la fontana monumentale “La nave” di Pietro Cascella. Arrivando al Lido delle Sirene si incontra lo chef Adriano Di Silvio, al timone del Cafè Les Paillotes. Un progetto voluto dal patron della pasta Filippo Antonio De Cecco. Tra i fornelli dello chef Adriano Di Silvio prendono forma piatti basati esclusivamente sul pesce, proposto in piatti creativi e originali. All'interno del Lido anche il Granchio Royal, con una offerta che spazia tra piatti di mare della tradizione, sushi, braceria e pizzeria.
Superata Francavilla al Mare inizia il viaggio lungo la Costa dei Trabocchi, con le uscite Ortona, Lanciano e Val di Sangro. Le “macchine da pesca”, con le loro palafitte sospese sull'acqua, permettono di gustare in uno scenario unico le prelibatezze appena pescate. Tante le destinazioni della buona tavola in questo angolo di regione: sul litorale di Rocca San Giovanni ecco Caldora Punta Vallevò. Luca e Marco Caldora accolgono in un locale nel quale protagonista è il pesce fresco che arriva dalla marineria del vicino porto di Ortona, al quale si affiancano le verdure degli orti vicini. In menu la seppia alla parmigiana, il polpo con lampone e finocchio, lo sgombro arrostito arricchito dalla maionese di peperone, ravioli di spigola o di scampi, lo spiedo di ombrina con peperoni, uva e cipolla rossa caramellata. Entrando verso le colline che cullano Fossaceisa si può visitare la meravigliosa abbazia di San Giovanni in Venere, mentre spostandosi di circa 25 km dall'uscita Ortona si raggiunge Guardiagrele, la “terrazza d'Abruzzo” che ospita la cucina stellata di Villa Maiella, della famiglia Tinari. Una storia lunga 40 anni, dove tutto parte dal territorio, da quello che offre, dai prodotti migliori e così si compone un menu degustazione imperdibile: ad aprire il pasto gli stagionati di maiale nero della fattoria, seguono le pallotte cace e ove, la chitarra al ragù di agnello con ricotta affumicata al ginepro e ancora agnello, questa volta aromatizzato al timo. Si termina con un semifreddo al parrozzo. Intriganti anche le proposte alla carta, tra le quali compaiono il finocchio fondente con latte di baccalà, la chitarrina con pomodoro fresco ed erbette aromatiche della Majella e il maialino nero, a chilometro zero.
Tornando sulla costa, lo spettacolo naturale continua nella Riserva di Punta Aderci, con una natura marina selvaggia ad anticipare Vasto e il suo golfo. Nella vicina San Salvo brilla un'altra stella, quella di Nicola Fossaceca e del suo Al Metrò. Lo chef Nicola Fossaceca si sbizzarrisce con gli accostamenti e le tecniche di cottura, riesce a reinterpretare molte ricette classiche, con un'attenzione costante a quello che sta cambiando nel mondo gastronomico, mentre l'ospite viene sapientemente accolto e coccolato dal fratello, maitre e sommelier, Antonio. Materie prime locali in arrivo dai contadini della zona e dalle flotte della piccola pesca.
Petacciato Marina segna l'ingresso in Molise, con la A14 che in una manciata di chilometri conduce a Termoli. Il castello Svevo svetta sulla spiaggia regalando una immagine da cartolina. Vale la pena dirigersi anche nella vicina Guglionesi, al ristorante Ribo, dove fare conoscenza della cucina di pesce di Bobo Vincenzi, romagnolo di nascita, molisano di adozione. Tra gli antipasti il “cappuccino di mare”, purè di fagioli bianchi e neri con salsa di basilico, prezzemolo, nocciole tostate, limone e scampi gratinati. Tra i primi vari formati di pasta fatta in casa ottenuta con semole molisane di Pietracatella, impastata con acqua e uova, prezzemolo, basilico e curcuma e infine condita con ragù di razza e porcini, o di altri prodotti del sottobosco dal Matese. Le proposte dei secondi risentono maggiormente della varietà del pescato. L'attore Silvio Orlando, nel suo racconto in Guida, si concentra proprio su questo lembo d'Italia: “Abruzzo e Molise: ma quand'è che queste due regioni torneranno ad essere unite? Più le guardo e più la divisione segnata da quel confine mi pare artificiosa, inutile, incomprensibile". Sono invece gli Appennini a segnare un confine naturale tra Lazio e Abruzzo, regioni unite dalla lunga A24. Dopo aver lasciato Roma e aver lambito i tesori del Lazio, l'autostrada raggiunge infatti l'uscita Carsoli-Oricola. Le uscite di Tagliacozzo, Valle del Salto e Tornimparte permettono di raggiungere località montane di fascino, prima di giungere a L'Aquila. Il capoluogo guarda al futuro dopo gli anni difficili seguiti al sisma del 2009. Imperdibile una visita alla basilica di Santa Maria di Collemaggio, custode di memorie legate a Celestino V e alla sentitissima Perdonanza Celestiniana.
Le cucine cittadine seguono il trend di rinascita proponendo eccellenze come la storica Casa Elodia. Il locale è stato inaugurato nel nel 1974 e ha da poco riportato la sua insegna in centro, nel Palazzo Cipolloni Cannella: Nadia e Vilma Moscardi ai fornelli raccolgono il testimone da mamma Elodia e lo fanno alla perfezione. In cucina largo ai prodotti dell'orto, alle erbe selvatiche, alle carni della zona. Tra i piatti più interessanti ecco l'agnello allo zafferano, la tartare di gambero rosa, il pancotto della transumanza, spaghettino all'amatriciana bianca, per citarne alcuni. In sala, Antonello Moscardi, sapiente sommelier affiancato dai figli Camilla e Riccardo. Poco dopo c'è Assergi, nelle cui vicinanze parte la funivia che porta a Campo Imperatore, per una affascinante e comoda scoperta di un'area naturale mozzafiato. Il Gran Sasso, la vetta più alta della catena appenninica con i suoi quasi 3mila metri, è ormai il grande protagonista del viaggio. Un tunnel autostradale di 10 km ne attraversa il cuore permettendo di arrivare dall'altra parte. Da qui si raggiunge con facilità anche il meraviglioso borgo di Civitella del Tronto. Sulla panoramica piazza Filippi Pepe si affaccia lo storico hotel e ristorante Zunica 1880. L'appassionato Daniele Zunica ha affidato la cucina allo chef Frederik Lasso, che propone un'esperienza tra terra, mare, acqua dolce, tradizione, tecnica, creatività. Tra terra, mare e acqua dolce, ecco piatti come “E se ti dicessi che…”, dove un vegetale si presenta con le fattezze di un carpaccio di carne, la colorata “Calamarata Verrigni e guardo il mare” e l’involtino di tinca ispirato alla mazzarella, tra i simboli della cucina locale.
Infine, la A25. Per parlarne bisogna riavvolgere il nastro e tornare tra Lazio e Abruzzo; è infatti poco oltre il confine regionale, a Torano, che questo tratto autostradale si stacca dalla A24 per raggiungere Magliano de' Marsi. Siamo alle porte della Conca del Fucino, che un tempo ospitava il terzo lago più esteso d'Italia e che oggi, dopo il prosciugamento di fine Ottocento, si presenta come un'enorme distesa di coltivazioni cinta da alte montagne. Qui si può incontrare la cucina di Mammaròssa, guidata da Franco Franciosi, affiancato da sua sorella Daniela e Francesco D’Alessandro. Appena compiuti i 10 anni, il locale propone un racconto di territorio profondo, attento, originale, appassionato e in continua evoluzione. Il viaggio in Abruzzo si fa in diverse “Quote” e ruota con le stagioni. I fusilli possono così essere accompagnati da aglio orsino, pecorino e caffè, il pancotto con il pane realizzato in casa è impreziosito da brodo di capretto e orapi, mentre per dessert arriva in tavola l'Ultima nave: latte di mucca cagliato, granita di limone, fragole, rosmarino e germogli d'orto. Quindi Celano, il cui abitato è stretto intorno al meraviglioso castello Piccolomini; Aielli con gli spettacolari murales che fanno del borgo un museo a cielo aperto e ai quali è dedicata la manifestazione estiva “Borgo Universo”; Pescina, città natale di Ignazio Silone; Cocullo, dalla quale si raggiungono Scanno, il suo lago a forma di cuore e la natura del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. E poi la Valle Peligna, con la sua capitale Sulmona; a poco più di 8 km si raggiunge Pacentro, borgo nel quale rintracciare le origini di Louise Veronica Ciccone, meglio conosciuta come Madonna. Qui spicca la cucina di Taverna de li Caldora. In tavola tutta la tradizione agro pastorale abruzzese arricchita da tocchi di personalità. Ecco allora che la tartare di manzo con tartufo nero e carciofi fritti apre ad un susseguirsi di proposte che spaziano dalla sagna rizza con ricotta fresca di capra, guanciale e pepe rosa, al coscio d’agnello che viene marinato con vino ed erbe di montagna e il manzo con crema di fagioli bianchi, funghi porcini e sfoglie di patate. Oltre trecento le etichette nazionali ed internazionali, inclusi i biodinamici.
Più avanti, la strada attraversa il territorio tra Bussi e Popoli, in un angolo di regione nel quale sono protagonisti i fiumi: qui le limpide acque del Tirino si immettono in quelle dell'Aterno-Pescara. Inizia il percorso che porta tra Scafa, Alanno e Manoppello e in un'area collinare ricoperta di ulivi e di viti. A poco più di 20 km dall'uscita Manoppello ecco Civitella Casanova, borgo che ospita la cucina stellata della famiglia Spadone, alla guida del ristorante La Bandiera. Un luogo del gusto in aperta campagna, fra panorami suggestivi e ritmi sereni. Marcello, chef di lungo corso e ristoratore lungimirante, e Bruna, regina dell'orto, motore di questa attività. E i loro figli, Mattia, chef talentuoso e creativo, ed Alessio, che sa ben orchestrare la sala e cura con grande fiuto la cantina. Qui, accompagnati da una scelta di vini italiani ed esteri ampia e centrata, potrete assaporare piatti ormai storicizzati, come le animelle glassate o la panzanella. Si prosegue verso le ultime tappe, arrivando a Chieti, l'antica Teate. Paesaggi che spaziano dalle alte vette appenniniche al blu dell'Adriatico fanno da sfondo alla città. La A25 a questo punto porta di nuovo a Pescara, per congiungersi alla A14. E iniziare un nuovo viaggio.
La Guida, nata in collaborazione con Ania, Autostrade per l'Italia, Aiscat e Telepass, è disponibile in edicola (12 euro più il prezzo del quotidiano) e in libreria, e online sul nostro sito, su Amazon e Ibs.