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Anzio, sguardo al mare e piedi nella sabbia, siete nel regno del pesce

Litorale sud di Roma, a due passi (metaforici) dall'antro della Maga Circe, la cittadina laziale è una destinazione gastronomica di ottimo livello
5 minuti di lettura

Gruppo di due lampi bianchi ogni dieci secondi. Così si vede dal mare il faro che segnala Anzio, litorale sud di Roma. Sdraiata fra due riviere: una guarda il sorgere del sole dietro il profilo della Maga Circe e una volge al tramonto accarezzando la storia imperiale dell’antica Roma. In mezzo il paese a fare da spartiacque con il suo porto. Luogo di villeggiatura dove le famiglie si trasferivano per mesi nelle seconde case, Anzio continua a essere una meta di vacanza estiva, grazie anche alla vicinanza con la Capitale (a circa 60 km) e alla battigia ampia, ma soprattutto al pescoso mare le cui cassette, dopo l’asta, viaggiano in tutta la regione, e non solo. Non di sola spiaggia e ozio, anche di ristoranti e gola si vive, e allora una selezione per assaggiare il sapore di questo litorale e del suo mare.

 

I prodotti

Nasce per recuperare i pesci più poveri del pescato quando il frigorifero non c'era. Una ricetta che chiede tempo, tramandata oralmente si adatta a quello che resta dalla vendita e condita col sapore della tradizione; può variare in base alla stagione e si arricchisce con legumi, con spaghetti rotti o crostini di pane secco. Così è la minestra portodanzese, nutrimento delle famiglie di pescatori che dal 2019 è riconosciuta con la denominazione comunale.

Dal 1889 una tradizione familiare che prosegue, Pollastrini. Non è solo conserve ittiche, ma pervicacia di usare solo sardine del Mediterraneo. Lattine come un tempo che conservano il sapore del mare nell’olio di oliva, in diverse varianti di gusto, come le piccanti, e una versione millesimata, ma anche alici, sgombro e tonno. I prodotti Pollastrini nascono ad Anzio e nei negozi diventano vanto e ambito acquisto dei buongustai.

Barca da pesca usata ad Anzio già nel 1700 e rete da posta cucita dalle donne, la manaide. A inizio del XVIII secolo il porto si rianimava, dopo la regalia di Papa Innocenzo XII che lo ricostruì, e i pescatori campani e del sud arrivavano attirati dalla pescosità delle acque. Necessità di conservare ed espediente della salagione: ancora oggi, Manaide lavora a poche ore dalla pesca con tecniche artigianali e ricette recuperate. Sui vasetti il nome della barca, la zona e la tecnica di pesca: alici, cannolicchi, lumachelle, sconcigli sono da provare.


Dove mangiare il pesce

 

Enoteca del Gatto 

Che sia in riva al mare in uno degli stabilimenti sulla spiaggia un aperitivo è piacevole, ad Anzio una tappa quasi obbligata per gli intenditori è l’Enoteca del Gatto. Vendita di bottiglie e prodotti alimentari, ma anche locale dove bicchieri alla mescita o cocktail accompagnano sfizi che aprono lo stomaco. Servizio cordiale e professionale, competente nella scelta e simpatico nel lasciar provare. Difficile andare via a mani vuote.

 

Da Pierino
Non sul mare, ma caposaldo della ristorazione anziate, Da Pierino si riconosce dai fiori freschi. Subito vengono in mente gli spaghetti alici e pecorino. Sarebbe un peccato non guardare le proposte che si rivelano sempre di estrema qualità e freschezza. Particolare che si paga, ma non è posto dove pentirsi, solo in cui farsi ingolosire. Da non farsi sfuggire la zuppa di pesce ma ricordarsi di ordinarla!.

Da Romolo al Porto
Oggi sono i figli di Romolo Regolanti, Walter e Marco, a dividersi fra sala, cantina e cucina. Da più di mezzo secolo un riferimento che ha saputo attualizzarsi senza perdere l’anima, mai trascurando la qualità della materia prima e delle etichette in carta, con attenzione particolare dedicata allo Champagne. Minestra portodanzese servita nella zuppiera, difficile resistere alla moltitudine di antipasti fra caldi e freddi ma è bene lasciare posto per il resto del menu.
 

The Fish Butcher
Ha aperto la scorsa primavera The Fish Butcher, macelleria e norcineria di pesce. Frollatura, o meglio maturazione, stagionatura e insaccatura di prodotti ittici: salsicce, speck, prosciutti, guanciali qui sono di pesce e crostacei. 
 

Il Baretto 
Era il classico baretto della spiaggia, ma è cambiato negli anni. Dai piatti veloci e insalate di anni fa, oggi la proposta mette al centro la cucina espressa fatta di ingredienti freschi e locali: pesce di Anzio, verdure pontine, funghi porcini quando piove a Velletri. C’è il privilegio di poter scegliere uno Champagne o un cocktail a piedi nudi sulla sabbia o sul prato, il vantaggio di mangiare bene anche appena usciti dall’acqua o a cena, ancora in spiaggia.
 

Alceste al Buongusto
Il sogno di Alceste Regolanti e sua moglie Regina che nel 1950 aprirono il loro ristorante sul mare. Sulla spiaggia e guarda l’orizzonte la costruzione a palafitta, toni pastello fra il bianco e il celeste e il pesce a dominare il menu. Spazia dai classici di mare ad abbinamenti moderni, immancabile la sequenza di antipasti fra crudi e cotti di pesce per iniziare; sempre meglio prenotare.

 

Alceste Caffè 
La figlia di Alceste, Priscilla, aiutata dalla nipote del fondatore, ha da un bel po’ di anni aperto Alceste Caffè. Nel nome un modo per rendere il locale più agile nella proposta e nell’accoglienza. Sul molo verso gli ormeggi, dall’aperitivo fra mescita e cocktail al dopocena, passando per piatti di mare cucinati espressi e dolci fatti in casa. Nulla lasciato al caso, sapori centrati e pescato di giornata.

 

Bottega Capolei

Marco Capolei in sala e in cucina la moglie Renata Mazzini. Manca il mare come vista ma il profumo e il sapore arrivano in tavola. Mirabile la selezione di crudi fra plateau di crostacei, pesci sfilettati e molluschi, o la catalana di gamberi bianchi, senza privarsi di assaggiare gli abbinamenti che possono suonare inaspettati ma funzionano. Nemmeno a dirlo tutto pesce locale e di giornata, interessante la carta dei vini.
 
 

Osteria Nuova

Nuova vita di un palazzetto che basa le sue fondamenta su resti romani e ha muri del Settecento, un recupero ardito su una strada che non guarda il mare ma lo porta in cucina. Ai Maurizio Criscuolo: bruschetta di pesce con pomodoro e semi di levistico sorprende nella sua profonda semplicità, come la sciabola in saor; non perdere la zuppa di pesce fra oriente e occidente. Molto interessante la selezione di etichette con ampio spazio ai vignerons indépendants, allo Champagne e alle produzioni biologiche.

 

Al Turcotto 

Il più antico fra i ristoranti di Anzio, aperto dal 1816. Lo si sceglie per il panorama, dalle sue ampie vetrate a picco sul mare si gode il tramonto che infuoca, non solo il mare, ma le vestigia della storia nei resti della Villa di Nerone.

 

Ristoranti di carne


Antica Hosteria 

Prato verde, alberi di ulivo e quiete di campagna. La brace protagonista insieme alla selezione di carne che viene servita in tavola su pietra lavica. Insieme alle verdure di stagione, anche proposte della cucina che anticipano il taglio prescelto; molto attenti nella cottura, soprattutto per la pregiata Kobe giapponese. Buona la carta dei vini.
 


Il Bambinello 

Dal 1970 la specialità è la cottura alla brace di carni da allevamenti all’aperto, di provenienza italiana e internazionale, e di varia frollatura. Si può iniziare con carpacci o tartare, anche di zebra; tagliata, fiorentina, costata e in stagione piatti arricchiti dal tartufo nero estivo. Particolare la degustazione di ‘carni esotiche’ per due persone: canguro, coccodrillo, struzzo e zebra.

 

The Burgers

Con il suo grazioso dehor coperto, è un simpatico posto dove gustare hamburger nel panino, arricchiti da condimenti e ingredienti. Buono il buffalo burger con carne di bufalo pontino e goloso il chili burger con pane alla barbaietola; da premiare l’attenzione ai vegani con proposte dedicate che soddisfano la gola.
 

Bread Market

Piccolo con un piacevole spazio esterno è Bread Market. Fast food con panini ben farciti con la possibilità di scegliere fra diversi tipi di pane. Roastbeef, affettati, salumi mai soli ma ben abbinati a verdure o formaggi, panini con pesce o conserve ittiche e proposte più sfiziose negli accostamenti.

The Roman Table

Wine bar con cucina che punta l’attenzione sui cosiddetti vini naturali, disponibili sia al calice che in bottiglia, accompagnandoli con una piatti rustici dei sapori romani. Non mancano i primi della tradizione e se non bastasse il vino anche cocktail per l’aperitivo.
 

Vizi e sfizi

Sembra stupido parlare di pizza ad Anzio, ma non lo è. Beh, qui la pizza a taglio è uno dei profumi che si fonde al salmastro degli scogli. Quadrati di pizza già tagliati, venduti a pezzo e non a peso, carta pane per non ungersi e vassoi per l’asporto: Pucci Pizzeria si riconosce per la lunga fila, banco su strada e un piccolo laboratorio che sforna teglie su teglie, pizza sempre calda. Palm Beach si riconosce al mattino per le cataste di fiori di zucca freschi puliti da instancabili signore fuori dalla pizzeria, inutile chiedere quale gusto scegliere se non è la margherita. Ancora la Pizzeria di Sergio in un vicolo sulla piazza, o ancora la tradizione familiare di Boccione a Lavinio. Gusti tradizionali, verdura e polipetti al sugo strizzano gli occhi ai sapori gaetani, croccante e sottile, ma non come la romana, leggermente unta e buona anche fredda.

 

Per chi non fosse sazio a fine lettura, resta qualcosa per il dopocena. Non mondanità, ma golosità: Mennella è un’istituzione sul porto per il gelato, servito anche nei tavolini che guardano il passeggio dei giovani. Treccioni un buon indirizzo per il gelato artigianale, specialmente i gusti di frutta e per l’attenzione alle ricette senza lattosio; Conforti un riferimento per la crema e non solo. Eppure c’è una cosa che ad Anzio non si può perdere, i dolci fritti di Marotta: a ogni ora del giorno e fino a tarda notte, bomboloni e ciambelle sono fritti senza sosta e riempiti al momento con crema pasticciera o spalmabile al cioccolato. Asciutti, fragranti e sempre caldi, una tentazione che non merita resistenza. Per fortuna la prova costume si fa a inizio estate.