C'è qualcosa di inspiegabile su uno dei tanti tralicci del paesino di Ucacha, nella pampa argentina.
Il palo dell'elettricità è in calcestruzzo, ma a una certa altezza - in un punto che nemmeno l'uomo più alto riuscirebbe a toccare - c'è un pezzo di legno.
Quel pezzo di legno è un'eredità del palo precedente, che era appunto interamente in legno ed è stato sostituito qualche tempo fa. È stato conservato non per nostalgia, ma per un motivo nobile: lì dentro infatti c'erano ben due nidi di picchi.


Quando l'ingegnere Gustavo Bernardi, responsabile del progetto, se n'è accorto, ha scelto di non far finta di niente e ha chiesto agli operai che lavoravano con lui di tagliare e conservare quel pezzo di legno.
A lavori finiti, quel pezzo è stato ricollocato alla stessa altezza e nella stessa direzione in cui era prima.

Si è trattato essenzialmente di un tentativo, perché non si poteva essere sicuri che i picchi sarebbero tornati lì. Sono uccelli molto sensibili ai rumori e alle presenze esterne, come racconta Gustavo Oscar Perusia, un giornalista amico dell'ingegner Bernardi che ha fotografato il palo prima, durante e dopo i lavori.


Il tentativo è andato a buon fine, almeno parzialmente. Uno dei due nidi infatti è piuttosto frequentato: ci è passata anche una coppia di picchi che ha avuto dei piccoli.
Nell'altro gli avvistamenti di uccelli sono un po' meno frequenti, ma non inediti.
I picchi e gli amanti degli animali sono grati all'ingegner Bernardi.